Crolla la fiducia nel governo ma più consenso al capo dello Stato

ROMA – Quasi 3 italiani su 4 hanno visto la loro fiducia nelle istituzioni diminuire nel corso dell’ultimo anno e questa delusione colpisce soprattutto il Governo, il Parlamento, i partiti e la Pubblica amministrazione. In controtendenza invece il capo dello Stato e la magistratura, che godono di sempre maggiore fiducia. E’ l’Eurispes a “fotografare” il rapporto tra cittadini e istituzioni, in un sondaggio realizzato nel corso dello scorso anno e che si è concluso a metà gennaio 2011. La rilevazione è contenuta nel Rapporto Italia 2011, che sarà presentato venerdì e di cui l’istituto ha fornito un’anticipazione.


— Istituzioni, torna a diminuire la fiducia – Solo il 2,2% dichiara che la propria fiducia nelle istituzioni è aumentata, mentre per il 68,5% è diminuita e per il 27,5% è rimasta invariata. Dal 2004 è il dato più alto sul fronte della sfiducia e il più basso su quello della fiducia. Lo scorso anno c’era stata una ripresa di fiducia che interrompeva il trend negativo che si era affermato dal 2004; a distanza di un anno esatto, una ulteriore inversione di tendenza. L’aumento dei delusi passa dal 45,8% del 2010 al 68,5% del 2011 e segna un incremento che supera il 22%. La sfiducia è più diffusa tra i 25-34enni e i 35-44enni, e si concentra tra coloro che si riconoscono nel centrosinistra, nella sinistra e nel centro; percentuali che si abbassano nel centrodestra e nella destra.


— Capo dello Stato sempre più su – La fiducia verso Giorgio Napolitano è nell’ultimo triennio in constante crescita: passa dal 62,1% del 2009 al 67,9% del 2010 sino al 68,2% di quest’anno. Un apprezzamento che è equamente distribuito sia sul piano geografico che su quello anagrafico, e che proviene non solo dagli elettori di sinistra e centrosinistra ma anche da quelli di centro e centrodestra.


— Governo, un crollo del 12% – Solo il 14,6% si dichiara fiducioso nell’esecutivo, il risultato peggiore dal 2004, mentre l’84,2% afferma di avere poca o nessuna fiducia. Nel 2010 i fiduciosi raggiungevano la quota del 26,7%. Il dissenso attraversa tutte le fasce d’età, con una punta tra i 18-24enni (91%). Sul piano dell’appartenenza politica, maggiore consenso tra coloro che si riconoscono nel centrodestra e nella destra, quasi totale la sfiducia in quelli di sinistra e centrosinistra, consensi al 12,2% tra gli elettori di centro.
— Male ancher il Parlamento – Solo il 15% dei cittadini si dichiara fiducioso, contro un 26,2% del 2010; è il punto più basso dal 2004. Anche in questo caso, la sfiducia attraversa in termini sostanzialmente omogenei tutte le diverse classi di età, l’appartenenza geografica, il livello di istruzione.


— Sempre più apprezzato il lavoro dei Magistrati – La fiducia accordata è in costante aumento e nell’ultimo anno è passata dal 47,8% al 53,9%. Sono più fiduciosi i maschi (56,6%) delle femmine (51,4%) e gli appartenenti alla fascia degli ultra 65enni (59,7%); con il ridursi dell’età diminuisce anche il grado di fiducia. Gli appartenenti all’area di sinistra e centrosinistra esprimono il più alto livello di fiducia, seguiti da coloro che si dichiarano di centro; meno consistente la fiducia espressa dal centrodestra e dalla destra.


— Consenso anche per le Forze dell’ordine – Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza raggiungono sempre quote di consenso molto ampie, anche in leggera flessione rispetto all’anno precedente. Al primo posto l’Arma dei Carabinieri con un livello di consenso pari al 72,6%, seguito dalla Polizia di Stato con il 66,8% e dalla Guardia di Finanza con il 64,1%.


— Chiesa e partiti in flessione – La Chiesa cattolica segna un arretramento passando dal 47,3% del 2010 al 40,2% del 2011. Calo di fiducia anche per le associazioni degli imprenditori e per le associazioni di volontariato che godono, comunque, di un consenso altissimo (dall’82,1% al 79,9%). Soffrono anche la Pubblica amministrazione che passa dal 25,1% al 19,1% e la scuola (dal 45,3% al 43,7%). Stabile, anche se scarsa, la fiducia nei sindacati (21,3%). Crollo di consensi per i partiti politici (dal 12,1% al 7,1%).
– Uno su due dice sì alla Repubblica presidenziale – Il 49,1% è favorevole, il 36,6% è di parere contrario e il 14,3% non si esprime o non sa. Più favorevoli le donne e i giovani. A livello geografico i più convinti sono coloro che abitano nelle isole, seguiti ad una certa distanza da coloro che abitano nel Nord-Est. I diplomati più dei laureati, mentre per ciò che riguarda l’appartenenza politica sono gli elettori di destra e centrodestra a esprimere il massimo consenso.