Pdl-Lega contro Fini: «Ruolo anomalo»

ROMA – Offensiva congiunta di Pdl e Lega che nella riunione dei capigruppo di ieri pomeriggio a Montecitorio, hanno tentato di mettere il presidente della Camera Gianfranco Fini con le spalle al muro. Sotto accusa, ancora una volta, il suo ruolo ‘anomalo’ di terza carica dello Stato e, insieme, leader di un partito politico, che come tale – è l’atto di accusa della maggioranza – ‘’non è più superpartes’’.


La richiesta, avanzata giorni fa dalla Lega e riproposta ieri nella capigruppo, con l’appoggio anche del Pdl, è che sul ‘doppio’ ruolo incarnato da Fini, si apra un dibattito, ossia una sorta di ‘processo’, magari nella stessa aula parlamentare. Fabrizio Cicchitto, che ha sottolineato lo ‘strappo’ del presidente della Camera ‘’che è arrivato a chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio’’, ha riferito di aver manifestato la sua adesione alla richiesta avanzata nei giorni scorsi dal presidente della Lega a Montecitorio Marco Reguzzoni, di discutere nella conferenza dei capigruppo o in assemblea le contraddizioni del ‘doppio’ ruolo di Gianfranco Fini. Una richiesta respinta in toto dallo stesso presidente della Camera che avrebbe spiegato anche in questa circostanza che non è la capigruppo bensì la giunta del Regolamento la sede naturale per affrontare l’argomento.


Uno scontro, quello che si è consumato nella capigruppo, che è proseguito poi anche al di fuori delle mura istituzionali.
– La presidenza della Camera sta diventando un ‘ogm’, un organismo geneticamente modificato – ha attaccato il ministro della Giustizia Angelino Alfano riferendosi al comportamento di Fini -. In 60 anni – ha aggiunto Alfano – non si è mai visto un presidente della Camera chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio. E non si vedrà mai neanche in futuro.


Una presa di posizione, quella del ministro, contro la quale si è però scagliato il finiano Carmelo Briguglio che ha rispedito al mittente l’accusa:
– In quale paese occidentale si è mai visto un ministro della Giustizia, come Angelino Alfano, che partecipa a riunioni con gli avvocati ai fini della difesa di un imputato o indagato, a maggior ragione se si tratta del presidente del Consiglio? In quale democrazia liberale – ha proseguito in un crescendo Briguglio – sarebbe tollerato un Guardasigilli scopertamente contro l’ordine giudiziario e in contrasto palese con la Costituzione? Altro che ruolo di Fini, se dovessimo fare le pulci al senso dello Stato del Pdl.