Rubygate, la Giunta della Camera verso il ‘no’ a perquisire Berlusconi

ROMA – La maggioranza di governo negherà alla Procura di Milano l’autorizzazione a perquisire alcuni uffici del premier Silvio Berlusconi nell’inchiesta che lo vede indagato per concussione e prostituzione minorile. Lo ha detto ieri Antonio Leone del Pdl, relatore del parere della Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio a cui nei giorni scorsi è arrivata la richiesta dei magistrati milanesi.


“La mia indicazione è di negare l’autorizzazione alla perquisizione”, ha detto Leone ai giornalisti al termine di una riunione della Giunta dedicata alla vicenda, in cui gli avvocati di Berlusconi hanno depositato una loro memoria difensiva.


“L’inchiesta è ad un passo dalla richiesta di giudizio immediato, per il quale l’accusa deve già avere in mano il complesso degli elementi di prova ritenuti a suo favore. Pertanto chiedere in questa fase l’autorizzazione a un atto ulteriore, la perquisizione, appare molto pretestuoso”, ha aggiunto Leone.
“Esiste chiaramente un fumus di persecuzione verso Berlusconi, ragione per la quale chiedo di dire no alla richiesta”.


Nella Giunta per le autorizzazioni il centrodestra è in maggioranza per un voto. Tutta l’opposizione, finiani compresi, ha criticato la relazione di Leone e si appresta a votare contro il suo parere. Il Pd ha annunciato che presenterà una relazione di minoranza, a favore della pequisizione, ha detto la capogruppo un Giunta, Marilena Samperi.


“Non c’è alcun fumus persecutionis, ma solo la fumisteria del Pdl e dei difensori di Berlusconi che tentano di nascondere la verità dei fatti dinanzi alle carte che parlano da sole”, ha detto il deputato Idv in Giunta, Federico Palomba.


Il voto in Giunta arriverà entro giovedì, ha dichiarato il suo presidente, Pierluigi Castagnetti. La decisione finale spetterà all’aula della Camera, che dovrebbe esprimersi a voto segreto, tradizionalmente una procedura favorevole al parlamentare oggetto della richiesta di autorizzazione.