Montecarlo, Fli apre il ‘caso Frattini’ «Dimissioni Fini? Basta votare»

ROMA – I documenti da Santa Lucia? «Sono autentici». Così il ministro degli Esteri Franco Frattini intervenuto al Senato per rispondere all’interrogazione presentata da Luigi Compagna del Pdl sulla proprietà della casa di Montecarlo venduta da An ad una società offshore.

– Alcune settimane fa ho ottenuto risposta dalle autorità di Santa Lucia che me ne hanno certificato l’autenticità per la veridicità dei dati contenuti in questi documenti – assicura il titolare della Farnesina -. Il documento ovviamente non può essere messo a integrale disposizione. Quindi, sui particolari non posso e devo aggiungere altro, sarà la procura della Repubblica, se lo riterrà, a farne uso.

Non di rogatoria, ma di «un chiarimento puro e semplice», parla Frattini.
– Vi fu una polemica che investì una presunta manipolazione del documento e quindi della sua autenticità e da alcuni organi di stampa si era indicato anche un presunto ruolo di organi dello Stato in tali attività – spiega il ministro -. Ecco la ragione per cui a suo tempo ritenni di chiedere non ovviamente una rogatoria, ma un chiarimento puro e semplice alle autorità di Santa Lucia circa la genesi e l’autenticità del predetto documento replicato da organi di informazone in Italia e non solo in Italia, onde fugare dubbi, indiscrezioni, retroscena. Alcune settimane fa -dice- ho ricevuto una risposta dal primo ministro di Santa Lucia.

Dura la reazione di Futuro e Libertà all’intervento di Frattini. Il ministro degli Esteri è stato denunciato per abuso d’ufficio da un militante di Fli che avrebbe presentato denuncia presso la stazione dei carabinieri di Roma Trionfale. Preso atto delle dichiarazioni rese da Frattini in Senato questa mattina, si apprende da fonti di Fli, il cittadino romano avrebbe denunciato il ministro perchè, esulando dalle proprie funzioni, avrebbe richiesto informazioni al governo di Santa Lucia, malgrado la pendenza di un procedimento penale, con lo scopo di arrecare un danno ingiusto a Gianfranco Fini e Franco Pontone. Il reato configurato sarebbe, appunto, l’abuso d’ufficio previsto e punito dall’art. 323 codice penale.

I finiani hanno convocato ieri sera una conferenza stampa per replicare a quanto detto da Frattini. E sulla richiesta di dimissioni di Fini, il capogruppo di Fli alla Camera, Italo Bocchino è netto:
– Se c’è un presidente che deve dimettersi è il presidente del Senato Schifani, che ha dimostrato di non essere imparziale e che si è prestato ad un’operazione di dossieraggio in sede istituzionale. Se Berlusconi vuole liberarsi di Fini c’è un solo modo: andare al voto, ma ha paura del voto.

Rispondendo ad un’esplicita domanda Bocchino ha aggiunto:
– Non chiediamo le dimissioni del presidente Schifani. Noi diciamo, quando vengono chieste le dimissioni di Fini, dimostrateci che ha compiuto un atto non imparziale. Se è così, dovrebbe dimettersi Schifani, per un uso parziale delle Istituzioni nell’interesse privato del presidente del Consiglio.

Bocchino ha poi invitato insistenetemente il presidente del Consiglio ad andare ad elezioni anticipate se non vuole più Fini come presidente della Camera e «magari averci Frattini, Schifani o qualche frequentatore di Arcore».
L’intervento del titolare della Farnesina è stato preceduto da dure critiche dell’opposizione che ha poi lasciato l’Aula non ascoltando le parole di Frattini.

Si tratta di un dibattito del «tutto insignificante», sono «altri i problemi veri del Paese», attacca Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, criticando il ministro degli Esteri, Franco Frattini, per «essersi scomodato» per la questione della casa di Montecarlo e della sua proprietà.
– Voglio fare una chiusura amara. Abbiamo iniziato la giornata in maniera solenne ricordando le vittime della Shoah, e penso che tutti abbiamo pensato alla colonna sonora del film di Benigni ‘La vita è bella’. Oggi dalla Vita è bella siamo passati a Lavitola è bella, anche questo è un segno dei tempi… – spiega con una battuta il capogruppo al Senato di Fli, Pasquale Viespoli, criticando a sua volta la scelta del governo di aprire un dibattito sulla vicenda della casa di Montecarlo.

Di atto d’indecenza parla l’Udc mentre l’Idv incalza. I senatore dipietrista, Luigi Li Gotti, afferma:
– Siamo diventati una piazza o il Parlamento? Siamo stati violentati a termine di regolamento, attendendo da anni risposte a interrogazione. E ora solo che fa comodo rispondere a una interrogazione, viene fissata subito. E’ una vergogna!

Ieri pomeriggio poi il presidente del Senato Renato Schifani replica alle critiche.
– Il Governo decide a quali interrogazioni rispondere – spiega la seconda carica dello Stato -. Nel nostro Paese esiste libertà di parola e quindi anche di polemica, ma chi conosce i regolamenti parlamentari sa che non è competenza del presidente del Senato decidere a quale interrogazione rispondere. E’ il governo -ha aggiunto- che autonomamente individua le interrogazioni alle quali rispondere in fasce temporali d’Aula già predeterminate dalla conferenza dei capigruppo’. Tra l’altro -ha concluso la seconda carica dello Stato- confidando nel senso di responsabilità istituzionale del ministro Frattini, sapevo certamente che non si sarebbe trasformato il tutto in un dibattito politico. Così puntualmente è stato.

LA CRONOLOGIA

Dall’estate di polemica alla denuncia di Frattini

ROMA – Un’estate di violente polemiche e poi, nello scorso mese di ottobre, la richiesta di archiviazione dell’inchiesta relativa alla casa di Montecarlo ereditata da An. Ma prima ancora dell’udienza fissata per l’esame delle opposizioni alla richiesta, riesplode la polemica, con le nuove carte del governo di Santa Lucia illustrate in Senato dal ministro Franco Frattini e, subito dopo, una denuncia allo stesso Frattini da parte di un militante di Fli per abuso di ufficio. Ecco le principali tappe della vicenda.

28 LUG 2010: ‘’Fini, la compagna, il cognato e una strana casa a Montecarlo’’ è il titolo con cui il Giornale va all’attacco sull’appartamento ereditato da An e che risulta abitato da Giancarlo Tulliani, fratello della compagna di Gianfranco Fini.
2 AGO: Fini risponde con una querela al Giornale.

5 AGO: la procura di Roma apre un fascicolo contro ignoti. L’abitazione era stata ceduta nel 1999 ad An da una nobildonna e, poi venduta, nel 2008, ad una società offshore e finita in affitto (dopo essere stata venduta ad un’altra società offshore) a Giancarlo Tulliani. L’ipotesi di reato è truffa aggravata. L’inchiesta nasce da un esposto presentato da due militanti de La Destra.

6 AGO: gli inquirenti inoltrano una rogatoria internazionale. L’inchiesta punta ad accertare se l’appartamento monegasco non sia stato svenduto. La cifra ottenuta dal Partito in sede di cessione alla società offshore è stata di 300 mila euro.

8 AGO: Fini afferma di non avere ‘’nulla da nascondere’’ e si rimette al giudizio della magistratura. 13
AGO: nuovo attacco del Giornale, nuova querela. Per il quotidiano, Fini ha comprato i mobili per l’appartamento.

22 SET: la Guardia di Finanza acquisisce da An alcuni documenti tra cui la dichiarazione di successione. In questo atto viene indicato in circa 270 mila euro il valore dell’immobile.

23 SET: Italo Bocchino (Fli) ipotizza l’azione di uomini dei servizi segreti contro Fini. Una nota di Palazzo Chigi respinge come illazioni inaccettabili le accuse ai servizi.

24 SET: il governo di Santa Lucia conferma la lettera del ministro della Giustizia, Rudolph Francis, secondo cui Tulliani sarebbe l’acquirente dell’appartamento.

25 SET: l’avvocato vicentino Renato Ellero afferma che l’appartamento di Montecarlo è di un suo cliente e non di Giancarlo Tulliani. Fini annuncia dal sito di FareFuturo che darà le dimissioni se dovesse risultare che Tulliani è l’effettivo acquirente della casa.

13 OTT: le autorità di Montecarlo nella documentazione trasmessa alla procura giudicano congruo il valore, indicato nel 1999 nel passaggio di proprietà.

26 OTT: la procura chiede l’archiviazione dell’inchiesta, nessuna truffa dietro la cessione dell’appartamento. Gli inquirenti rendono noto che Fini, in qualità di ex presidente di An, e Pontone erano stati iscritti nel registro degli indagati.

23 DIC – Viene fissato per il 2 febbraio l’udienza per l’esame delle opposizioni alla richiesta di archiviazione, proposte dalle stesse persone che presentarono la denuncia il 30 luglio scorso, gli esponenti de ‘La Destra’ Roberto Buonasorte e Marco Di Andrea, nonchè da un gruppo di militanti del Pdl di Domodossola. L’udienza sarà tenuta dal presidente dei gip di Roma Carlo Figliolia.

26 GEN 2011 – La Farnesina consegna in Procura a Roma i documenti inviati dal governo di Santa Lucia relativi alla proprietà delle società off-shore Printemps Ltd e Timara Ltd, che in tempi diversi hanno gestito l’immobile di Montecarlo. Da quel carteggio risulterebbe che il titolare delle società sarebbe Giancarlo Tulliani, cognato del presidente della Camera Gianfranco Fini.

27 GEN – Il ministro Frattini in Senato: le autorità di Santa Lucia confermano l’autenticità dei documenti, le carte sono in Procura. Un militante di Fli deposita una denuncia indirizzata alla Procura della Repubblica e al Tribunale dei Ministri: si proceda contro il ministro Frattini, con la richiesta di documenti, ha abusato “della propria qualità e dei propri poteri di titolare del dicastero degli Esteri, al mero fine di arrecare un danno ingiusto’’ all’on. Fini e al sen. Pontone.