Lo sciopero generale divide. Camusso fischiata

BOLOGNA – La giornata della Fiom, quella che doveva lanciare la due giorni di scioperi e mobilitazioni contro il ‘modello Marchionne’, si è trasformata in uno scontro fra il sindacato dei metalmeccanici e la Cgil. Prima sotto traccia, quasi sussurrato, poi scoppiato clamorosamente quando la segretaria del più grande sindacato italiano Susanna Camusso si è beccata i fischi delle sue tute blu, in piazza a Bologna.


Nella manifestazione della Fiom trentamila persone che hanno sfilato per le strade della città prima di ritrovarsi in piazza Maggiore, si sono identificate in un’unica parola d’ordine: ‘sciopero generale’. Lo hanno chiesto i suoi dirigenti, lo hanno chiesto gli striscioni nel corteo, lo ha chiesto a gran voce la piazza, lo ha chiesto il segretario della Fiom Maurizio Landini, concludendo il suo intervento che ha preceduto quello della Camusso.

La leader Cgil, però, non ne ha fatto cenno parlando della mobilitazione che la Cgil vuol fare su ‘democrazia e dignita’’, poi è sfuggita alle domande dei cronisti che volevano che dicesse quello che, dal suo discorso è emerso in maniera chiara: la Cgil non ha intenzione, almeno per ora, di coinvolgere i suoi iscritti in uno sciopero generale anti-Marchionne.