Non basta Marchisio, notte fonda per la Juve!

TORINO – Cola a picco la Juve del progetto e dell’infermeria sempre piena. Anche l’Udinese, in scioltezza come la Roma, passeggia sui suoi resti e adesso il quarto posto si può vedere soltanto con un potente binocolo. Lo ha capito anche la fedelissima Curva sud, che dopo aver pazientato per tutta la partita, alla fine ha lanciato un messaggio ironico e graffiante, “Vinceremo il tricolor”. Una contestazione condivisa da tutto lo stadio, che ormai ha dimostrato di avere perso la fiducia. E fra tre giorni la squadra di Del Neri fa visita al Palermo, con scenari ancora più inquietanti nell’immediato futuro.


Non era dispiaciuta più di tanto, la Juve del primo tempo, che per lo meno aveva tentato di imporre il ritmo all’avversario ed era perfino arrivata – fatto eccezionale per la Juve di ieri – alla conclusione quattro volte, con Bonucci, Del Piero e due volte Aquilani. Ma l’Udinese del primo tempo non era quella vera: nella ripresa, non appena gli uomini di Guidolin hanno accelerato, la Juve si è smarrita. Ciò nonostante, era passata in vantaggio con Marchisio al quarto d’ora. Ma era la più classica delle illusioni: sono bastati sette minuti ai friulani per pareggiare ed è bastata una mezzora buona di Sanchez-Isla-Di Natale per mandare in crisi del tutto Del Piero e compagni. Il gol del vantaggio è stato un capolavoro di rapidità ed esecuzione e Buffon non ha nemmeno visto arrivare davanti a sé il cileno che voleva l’Inter. Certo, con Del Piero-Martinez unica coppia d’attacco (e lo sarà anche a Palermo), è difficile pensare ai miracoli, anche perché nel frattempo si sono fermati gli uomini chiave bianconeri, da Krasic ad Aquilani, a Marchisio, inghiottiti dalla mediocrità generale e dal ritmo basso.


La squadra non ha uno straccio di schema e non gioca mai in velocità: talvolta creava superiorità numerica con gli scatti di Krasic, ma mai in altro modo. Adesso anche l’Udinese scavalca i bianconeri e i distacchi dalle prime si fanno abissali. Ma poco prima della partita Marotta ha confermato che non arriverà nessuno e che la società è ostaggio di Amauri che, nonostante la curva lo becchi regolarmente, non vuole andarsene.
La Juve, magra consolazione, ha ritrovato il Buffon vero (stratosferico in un paio di circostanze), ma ha perso la fiducia e la convinzione di poter migliorare. Adesso tutti gli avversari fanno paura, perché non si tratta di crisi passeggera, ma strutturale.


Bravissimo Guidolin a pilotare saggiamente la sua auto da corsa: l’Udinese ha controllato senza affanni nel primo tempo e colpito con freddezza nel secondo. Quando ha cambiato ritmo, sarebbe stato difficile per tutti, tanto più per la compassata squadra dei Grygera e Bonucci, che si è pure fatto espellere in un momento delicato. A questo punto, diventano imbarazzanti perfino i confronti con la Juve dell’anno scorso. Unici a salvarsi, Buffon, Grosso e Del Piero. Nell’Udinese Zapata, Di Natale, Sanchez e Isla un gradino sopra gli altri.