Grave discriminazione per i contrattisti locali del Mae

ROMA – “I lavoratori delle sedi diplomatiche e consolari italiane impiegati con contratto a legge locale, sono ancora privi dei diritti sindacali riconosciuti ai loro colleghi con contratto a legge italiana. È inammissibile che esista una discriminazione di questo tipo tra colleghi che condividono responsabilità, mansioni e che spesso condividono l’ufficio e sono vicini di scrivania. E’ come vivere in uffici in cui c’è un personale di serie A e un personale di serie B, discriminato”. È quanto afferma Massimo Battaglia, Segretario Generale della Federazione Confsal-Unsa a pochi giorni dal rinvio in Commissione del ddl che la scorsa settimana doveva essere discusso e quindi approvato dall’Aula del Senato.

“Da anni, – continua Battaglia – molto spesso da sola contro tutti, la nostra organizzazione sindacale, sia a livello Federale che di settore, sta lavorando per dare una soluzione definitiva a tale questione attraverso l’adozione di un’apposita normativa che riconosca a questi lavoratori la facoltà di partecipare alle elezioni RSU con un elettorato sia attivo che passivo”. “Fino ad oggi infatti – aggiunge – nelle stesse sedi di lavoro all’estero abbiamo assistito a una divisione netta tra personale a cui è riconosciuto il diritto ad esprimere i propri rappresentanti locali attraverso le elezioni democratiche, e personale a cui ciò viene negato”.