Aristide chiede il passaporto. Il ballottaggio sarà a marzo

PORTO PRINCIPE – Dopo “Baby Doc” Duvalier anche Jean Bertrand Aristide vuole rientrare a Haiti. La notizia non è nuova. Chi si occupa del Paese caraibico poteva anche immaginare che una situazione del genere potesse svilupparsi.

Lunedì scorso, infatti, l’ex presidente Aristide ha chiesto ufficialmente alle autorità dell’isola il rilascio “urgente” di un passaporto diplomatico e tutte le garanzie di sicurezza per un “immediato ritorno” a Haiti.
“Chiedo che il governo della repubblica di Haiti – si legge nella missiva di richiesta inviata dall’avvocato dell’ex presidente, Ira Kurzban – apra un dialogo con il governo sudafricano per assicurare l’immediato ritorno del presidente Aristide”.

Il rappresentante legale di Aristide ha anche suggerito all’attuale amministrazione dell’isola di prendere in considerazione tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza dell’ex prelato convertito alla politica. L’avvocato di Aristide ha chiesto che la macchina organizzatrice che si occuperà del ritorno dell’ex presidente sia efficiente in brevissimo tempo.

Secondo le ultime indiscrezioni apparse sulla stampa internazionale, Aristide sarebbe stato dato in arrivo sia a Cuba che in Venezuela, anche se il legale sostiene che l’ex presidente non si sia mai mosso dal Sudafrica. Jean Bertrand Aristide, ex sacerdote salesiano, primo presidente eletto democraticamente, fu forzato ad abbandonare l’isola sotto le pressioni sempre più forti degli Usa e della Francia, dopo le violenze fra popolazione e le milizie a lui fedeli per via delle precarie condizioni di vita in cui versava il paese.

Nel frattempo, ma la notizia potrebbe essere smentita a breve, le autorità hanno deciso che il prossimo 20 marzo si svolgerà il ballottaggio per le presidenziali. Quali saranno i candidati è ancora un mistero. Di sicuro ci sarà la Manigat che al primo turno ha ottenuto più voti rispetto agli altri candidati. Poi dovrebbe esserci Martelly che in un primo momento era stato escluso dal ballottaggio a favore di Celestine.

I dati in possesso al comitato elettorale di Martelly dicono che il candidato avrebbe ottenuto al primo turno il 52 per cento dei suffragi. Questo gli garantirebbe già la presidenza del Paese. Ma la polemica avanza. Gli altri candidati hanno chiesto, invano, l’annullamento delle elezioni. Sarà capace Hillary Clinton di mettere un freno alla situazione che giorno dopo giorno sta minando sempre più la situazione sociale del Paese?