Agli emiliani non basta Amauri Chevanton fa volare i salentini

PARMA – Amauri non era il problema della Juve, come la sconfitta dei bianconeri a Palermo ha ampiamente dimostrato, ma almeno al momento non è neanche la soluzione ai problemi offensivi del Parma: la squadra di Marino, infatti, in una gara che aveva già il profumo dello spareggio salvezza, non si sblocca neanche con una formazione estremamente offensiva. E se il Parma, alla fine, ha dalla sua le statistiche e le occasioni da gol, un indomito Lecce si è guadagnato la vittoria con una gara ordinata e di personalità e proprio con un gol di Chevanton, appena reintegrato in rosa e in campo da poco più di 15’.

Non solo Amauri: ma se il pacchetto offensivo è tutto ex Juve – al fianco del brasiliano agiscono Palladino e Giovinco – spruzzi di bianco e nero si vedono anche a centrocampo (Candreva) e pure in porta (Mirante); Paletta paga la giornata no di Genova, dietro Paci torna a guidare la difesa dopo la squalifica. De Canio è preoccupato dagli impegni ravvicinati e si dà al turnover, di uomini e moduli: al Tardini il Lecce si presenta col 4-4-1-1, Piatti dietro l’unica punta Corvia.

Primi 20’ a tinte gialloblù, con un Amauri che sembra tornato quello dei tempi di Palermo: tanto movimento da parte del brasiliano, qualche palla che gli sfila vicino, manca solo la deviazione vincente. Ma è tutto il Parma in avvio a farsi preferire, con un Lecce costretto sulla difensiva e quasi intimidito dalla pressione avversaria. Col passare dei minuti, però, la squadra di De Canio ritrova sicurezza e comincia a dettare i ritmi: Corvia va giù in area su un’improvvida entrata di Paci – Russo fa proseguire – poi qualche conclusione dalla distanza, ma niente che possa impensierire seriamente Mirante. Non che dall’altra parte a Rosati vengano i capelli bianchi sulle girate di Candreva e Galloppa, ma sulle conclusioni nello specchio si fa sempre trovare pronto e quando non ci arriva lui – su girata di Paci e colpo di testa di Lucarelli – Grossmuller salva sulla linea e Russo annulla per fuorigioco di Palladino sulla traiettoria.

La seconda frazione ricomincia con un Lecce ordinato e tutto sommato mai isterico, nonostante la pressione confusa dei padroni di casa: sebbene Mirante non corra pericoli, la squadra di De Canio non dispiace affatto e mostra ottima personalità. Nel Parma, viceversa, col passare dei minuti sale la tensione e quando anche le poche occasioni da rete non vengono tradotte in rete, i nervi iniziano a fare le bizze. Marino si sbraccia da bordo campo, richiamando i suoi giocatori e predicando calma, ma la partita ormai sembra incanalata verso l’inevitabile pareggio. Il jolly dal mazzo, però, lo pesca De Canio, che al 31’ richiama Corvia e inserisce il “pentito” Chevanton: l’uruguaiano, al secondo minuto di recupero, lo ripaga con un beffardo colpo di testa che gela Mirante e regala tre punti importantissimi ai salentini. Al Parma resta solo la contestazione.