Il Napoli si avvicina ai rossoneri

NAPOLI – Finisce 2-0 (per la verità avrebbe potuto essere un 3-0, se l’arbitro o il guardalinee avessero concesso a Maggio un gol ‘fantasma’) per il Napoli e gli azzurri si rilanciano al vertice della classifica, riducendo a tre punti la distanza dalla capolista Milan. Il risultato è chiaro e netto, ma quella della squadra di Mazzarri non è la migliore prestazione vista al San Paolo. La manovra dei partenopei, nonostante il vantaggio raggiunto molto presto nel primo tempo, é un po’ involuta. Sembrava che la ruggine si fosse impadronita degli oleati meccanismi tattici. Il problema probabilmente è nell’opaca prestazione di Lavezzi, al rientro dopo aver scontato una giornata di squalifica. L’argentino è fondamentale per dare qualità alla manovra di tutta la squadra e quando il Pocho non é giornata, tutto diventa più difficile.

Il Cesena, corroborato da alcuni degli innesti di calciomercato che Ficcadenti schiera in campo, non ha però la forza e la capacità di rendersi pericoloso. I romagnoli giocano un buon calcio a centrocampo, grazie alle indubbie qualità tecniche di Colucci e Parolo, sono intraprendenti sulla trequarti con Jimenez, ma non riescono mai a finalizzare in maniera compiuta le azioni. Giaccherini è veloce e spesso presente nelle azioni, ma troppo evanescente; Bogdani, lento e prevedibile quando ha la palla tra i piedi, trova in Cribari un avversario altrettanto abile quanto lui nel gioco aereo e, dunque, non trova mai lo spunto risolutivo.

Mazzarri, facendo tesoro della ‘scoppola’ di Verona con il Chievo di mezza settimana, si dà da fare con le rotazioni: lascia in panchina Campagnaro, Cannavaro e Dossena, ai quali si aggiunge Pazienza che è squalificato. Un turno di riposo che tornerà utile ai quattro per recuperare energie in vista anche dei continui e difficili impegni delle prossime settimane. A centrocampo Yebda affianca Gargano, mentre Zuniga sostitusce Dossena sulla fascia sinistra. In difesa Santacroce e Cribari sostuituiscono i titolari. In panchina c’é il nuovo acquisto Mascara che si ritaglia uno spazio importante sul finire della gara quando serve perfettamente a Sosa il gol del raddoppio dei napoletani.

Il tecnico azzurro manda invece in tribuna Victor Ruiz perché, sostiene, ha bisogno di tempo per adattarsi ai meccanismi difensivi del Napoli.

Nel Napoli a Lavezzi, anche Cavani, pur generoso e spesso impegnato in forsennati recuperi in difesa, è qualche linea sottotono rispetto a precedenti esibizioni. Il Napoli implacabile e bello a vedersi di domenica scorsa, quando sommerse la Samp sotto quattro gol, si riaffaccia solo quando la squadra riesce a partire in valocità sulla fascia destra e Maggio ed Hamisk danno il meglio di se stessi. Non a caso il gol di Cavani che sblocca la gara, arriva proprio in occasione di un’incursione del duo sulla fascia destra del campo. Quando, invece, gli azzurri tentano di sfondare al centro, la manovra finisce quasi sempre per infrangersi sulla barriera di metà campo e poi della difesa cesenate. Gli ospiti hanno in Jimenez l’uomo maggiormente in forma e dai piedi del cileno nascono tutte le iniziative offensive. Il problema per la squadra di Ficcadenti è nella scarsa forza di penetrazione del suo attacco. Una parola importante nella lotta per la salvezza potrà sicuramente dirla il nuovo arrivaro Rosina, schierato a Napoli soltanto nel finale, ma in grado di dare quel contributo di velocità, classe e fantasia che sembrano indispensabili per sbloccare l’attacco dei romagnoli. Per il Napoli, una vittoria utile ed importante che sicuramente non esalta l’ambiente ma che, in termini di classifica, fa sicuramente guardare con fiducia al futuro.