La tragedia dei rom Napolitano: «Alloggi dignitosi»

ROMA – «Chiederemo al governo 30 milioni di euro per completare il piano nomadi». E’ la richiesta arrivata al termine del vertice in Prefettura dal sindaco di Roma Gianni Alemanno e dal prefetto Giuseppe Pecoraro dopo la tragica morte di Sebastian, Patrizia, Fernando e Raul, i quattro fratellini carbonizzati nell’incendio che si è sviluppato domenica in una baraccopoli in via Appia Nuova, nella borgata romana di Tor Fiscale alla periferia Sud della capitale.

I corpi dei piccoli, tra i 4 e gli 11 anni, sono stati trovati all’interno di un’unica baracca abusiva.
– Siamo determinati a chiudere entro l’anno il piano nomadi – ha assicurato da parte sua il prefetto Pecoraro.
Il sindaco di Roma ha sottolineato:
– Non possiamo permettere che la gente continui a vivere in baracche di plastica.

Il primo cittadino annuncia l’intenzione di chiedere «alla Protezione civile di costruire delle tendopoli per sbaraccare i microcampi abusivi e le ‘baracche della morte’».
– Grande attenzione durante gli sgomberi dei microcampi – ha assicurato – verrà riservata ai minori. Se ci sarà un rifiuto delle famiglie a garantire i livelli di assistenza adeguata, chiederemo al Tribunale che ci sia la possibilità di dare in affidamento i minori. Inoltre chiederemo al governo poteri speciali per il prefetto per dargli la possibilità di saltare la conferenza dei servizi che rallenta le procedure burocratiche.

Nel pomeriggio, poi, il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha reso omaggio, nell’obitorio dell’Istituto di medicina legale, alle piccole vittime rom del rogo. All’interno, dove è stato salutato dal sindaco, il presidente Napolitano si è intrattenuto una ventina di minuti, incontrando anche i familiari dei quattro bambini rom periti nell’incendio.
– E’ stata una tragedia che pesa dolorosamente su ciascuno di noi – ha detto il capo dello Stato – e che ci rende ancor più convinti della necessità di non lasciare esposte a ogni rischio comunità che da accampamenti di fortuna, degradati e insicuri, debbono essere tempestivamente ricollocate in alloggi stabili e dignitosi. Le autorità locali e nazionali non possono non sentirsi impegnate ancor più fortemente a dare soluzione a un problema così grave in termini umani e civili. Ai genitori e alla superstite sorella dei 4 bambini Rom – ha concluso – orrendamente periti nel rogo del precario rifugio in cui vivevano, ho voluto esprimere il sentimento di umana solidarietà che con me oggi provano tutti i romani e gli italiani.

E’ stata avviata, intanto, l’l’indagine per accertare le cause dell’incendio. Lo hanno riferito i Vigili del fuoco precisando che ancora non è confermata ma l’ipotesi più accreditata è quella che le fiamme siano partite dal braciere acceso per scaldarsi.