Maracaibo, l’appello degli anziani italiani: “Non ci lasciate scoperti”

MARACAIBO – Ieri una cinquantina di anziani italiani hanno manifestato dinanzi al Consolato d’Italia a Maracaibo per chiedere che sia ripristinata l’assicurazione sanitaria. Dopo la piccola concentrazione, il reggente Fernando Curatolo ha ricevuto nel suo ufficio il presidente del Comites della circoscrizione di Maracaibo, Cono Siervo, e uno dei rappresentanti dei manifestanti, Salvatore Natale Bruno, per ascoltare le loro richieste.

Nel 2009 Rescarven aveva imposto un aumento del premio e il Consolato, visti i tagli decisi da Roma, aveva dovuto ridurre il numero di assicurazioni concesse ai connazionali bisognosi. La misura aveva toccato quegli italiani che spesso non hanno voce, quelli che non entrano nei centri sociali perché non possono permettersi di pagare la quota di partecipazione, quelli che non sono mai andati al Comites. Anche loro però sono ‘collettività italiana’.

L’anno scorso un gruppo di connazionali avevano già lanciato un appello attraverso le pagine di questo quotidiano chiedendo che l’assicurazione sanitaria gratuita Rescarven sospesa fosse ripristinata per le persone in necessità. Non essendo stata rinnovata la convenzione dal Consolato per il 2011, gli italiani, la maggior parte della terza età, che ne usufruivano sono rimasti senza copertura assicurativa. Per questo motivo ieri a Maracaibo molti hanno deciso di mobilitarsi.

“Abbiamo potuto spiegare al Reggente i bisogni di molti connazionali – ha detto Cono Siervo alla ‘Voce’ -. Abbiamo chiesto un nuovo accordo stipulato dal Consolato che possa assicurare le cure mediche gratuite a coloro che ne hanno bisogno e una convenzione per il rimborso delle spese dei farmaci. Abbiamo sollecitato che sia concesso anche quest’anno il sussidio economico di circa 4.900 Bs – conclude – La risposta di Curatolo a tutte le richieste è stata molto positiva”.

Anche Salvatore Bruno si è manifestato molto soddisfatto della riunione con il Reggente: “Ha accolto le nostre domande e ci ha assicurato che gli italiani bisognosi non rimarrano scoperti. Il Consolato ha detto giustamente che, dopo aver selezionato le persone veramente in stato di necessità, verranno aiutate”.


Barbara Meo Evoli