Ferrè, stranieri valorizzano il Made in Italy

MILANO – La Gianfranco Ferrè venduta al Paris Group di Dubai, ovvero l’ennesimo marchio italiano che viene acquistato dagli stranieri.
– La situazione non va vista in questo modo – avverte Santo Versace, presidente dell’omonima azienda – si tratta invece di un investimento importante di capitale straniero in Italia, che rende evidente il valore della nostra moda. L’azienda Italia ha tanti bellissimi marchi e anche questa vendita dimostra che gli investitori vogliono il made in Italy, vogliono lo stile e la produzione italiani.


Ma la geografia della moda italiana è già per buona parte sotto controllo estero: basti pensare a Gucci e Bottega Veneta, entrambi del gruppo francese Ppr (Pinault-Printemps-Redoute), a Emilio Pucci e Fendi, tutti e due sotto il controllo di Lvmh (Louis Vuitton Moet Hennesy di Bernard Arnault), a Valentino, controllato da Permira, fondo britannico di private equity. E in qualche modo perfino a Prada che, fermo restando il carattere globale dei mercati, decidendo di quotarsi alla borsa di Hong Kong, dimostra di volersi rivolgere soprattutto a investitori di quell’area del mondo. Non si tratta di una tendenza pericolosa che a lungo andare può impoverire la moda italiana?


– Sono capitali che arrivano – afferma Versace (che è anche deputato del Pdl) – per stabilizzarsi in Italia. Basti vedere il gruppo Lvmh come ha espanso la produzione tutta nel nostro paese, con nuovi insediamenti e investimenti, in tutti i settori, anche nelle calzature. Questo è molto importante e anche il caso Ferrè è un fatto estremamente positivo.


L’azienda Versace dunque potrebbe scegliere questa strada?


– Per quanto ci riguarda la risposta è che noi non pensiamo minimamente di cedere l’azienda e vogliamo restare autonomi, avendo anche raggiunto un ottimo assetto manageriale – risponde Santo Versace.