Bce all’Italia: «Attenti alla spesa»

ROMA – Il termometro che misura in rischio-inflazione nell’area euro sale di un’altro grado, con la Bce che prepara una stretta monetaria che potrebbe arrivare già a fine anno. E mentre l’istituto chiede di risanare subito i conti degli Stati di Eurolandia senza escludere manovre aggiuntive, il presidente Jean-Claude Trichet invita l’Italia a tagliare la spesa e rilanciare la produttività. Magari seguendo l’esempio della Fiat, visto che ‘’ogni tentativo di aumentare la produttività è importante per migliorare l’economia italiana nel suo insieme’’.

Dopo un’inflazione al 2,4% a gennaio, nel suo bollettino mensile la Bce rileva che ‘’i rischi per le prospettive ‘’potrebbero orientarsi verso l’alto’’. Le aspettative inflazionistiche sono ‘’ancorate’’, lo scenario di base indica pressioni inflazionistiche ‘’contenute’’ nel medio-lungo periodo dopo il rialzo sopra il 2% che dovrebbe protrarsi per qualche mese.

Le previsioni degli economisti raccolte dalla Bce danno un’inflazione all’1,9% nel 2011 (contro l’1,5% di appena tre mesi fa), a 1,8% (da 1,6%) nel 2012 e al 2% nel 2015 (da 1,9%). I tassi, insomma, restano a un livello adeguato. Ma tutto dipenderà dai prezzi petroliferi che rappresentano un’incognita: non è un caso se Axel Weber, il più ‘falco’ fra i membri del consiglio Bce, promette che l’Eurotower agirà se l’inflazione dovesse accelerare. Intanto, mentre la ripresa dell’economia dell’area euro regge (con prospettive di crescita anche nel primo trimestre 2011) e il mercato del lavoro ferma l’emorragia degli anni scorsi, l’altra grande preoccupazione della Bce si confermano i conti pubblici. E’ ‘’indispensabile’’ – dice la Bce – che i governi diano nel 2011 piena attuazione ai rispettivi piani di risanamento, se necessario adottando ‘’ulteriori misure correttive’’.

– In Europa – avverte poi Trichet in un’intervista a l’Espresso – occorrono più sforzi nell’ottenere tagli alla spesa pubblica e migliorare l’efficienza nella riscossione delle tasse. E l’Italia con il suo alto debito, come gli altri deve perseguire una politica di bilancio ‘molto prudente’. Le misure decise nel 2010 e il bilancio preventivo 2011 vanno in questa direzione e l’Italia dovrebbe approfittare di ogni opportunità aperta da migliori condizioni economiche e di bilancio per accelerare la riduzione di deficit e debito.

Intanto, mentre gli sherpa sono al lavoro per cercare di trovare la quadra sulla riforme del fondo salva-Stati in vista del vertice Ue di marzo, dal membro del comitato esecutivo Bce Lorenzo Bini Smaghi arriva l’esortazione a garantire all’attuale Efsf e al futuro Fondo permanente ‘’le risorse sufficienti e la necessaria flessilità per assicurare il dovuto sostegno alla stabilità finanziaria dell’Eurozona’’ e a rendere i due meccanismi in grado di ‘’essere capaci anche di sostenere la ricapitalizzazione di un sistema bancario’’.