Adozione, tempi maturi per aprire ai single

ROMA – I tempi sono ormai maturi – esorta la Cassazione – affinchè il Parlamento modifichi le norme sulle adozioni e faciliti, con le dovute cautele, l’ingresso dei minori nelle case dei single. Nulla in contrario è infatti previsto dalla ‘Convenzione di Strasburgo sui fanciulli del 1967’, che contiene le linee guida su questa delicata materia.

“Il legislatore nazionale – scrivono i supremi giudici nella sentenza 3572 che affronta il caso di una madre adottiva single di Genova – ben potrebbe provvedere, nel concorso di particolari circostanze, ad un ampliamento dell’ambito di ammissibilità dell’adozione di minore da parte di una singola persona anche con gli effetti dell’adozione legittimante”.

L’ invito è contenuto nella parte finale del verdetto con il quale la mamma ligure ha visto respingere la sua richiesta di far registrare allo stato civile, cosa invece avvenuta presso il Tribunale della Columbia negli Usa, l’adozione ‘piena’ della ragazzina russa con la quale vive dal 2005. In quell’anno, infatti, il Tribunale di Lipetsk, nella Federazione Russa, le aveva dato in adozione la minore, allora dodicenne. Dunque, sia russi che americani non hanno avuto nulla da eccepire alla mamma single che, invece, è dovuta rimanere all’estero per due anni per poter rientrare in Italia con la figlia adottiva. Perchè, in base alla nostra legge, i single possono adottare in pochissimi casi. Tra questi, quello del rapporto tra adulto e minore protrattosi all’estero per almeno 24 mesi.

Comunque il bicchiere è anche mezzo pieno in quanto questa adozione è stata convalidata dalla Cassazione, pur nella formula cosiddetta ‘speciale’ che pone limiti alla completa potestà genitoriale. E anche paletti a discapito della minore che, ad esempio, non può ereditare dai parenti collaterali. L’importante è che la ragazzina – vicinissima ai diciotto anni – può continuare a vivere con la donna che chiama “mamma” dal 2005.
Molte le reazioni all’appello ‘pro’ single. Tra queste quella del Vaticano, con il cardinale Ennio Antonelli che rileva come “in linea generale, la priorità è il bene del bambino, che esige un padre e una madre. Questa dovrebbe essere la normalità”. Sulla stessa linea il sottosegretario Carlo Giovanardi, presidente della Commissione sulle adozioni internazionali.

– Abbiamo già una fila infinita di coppie regolarmente sposate che aspettano di adottare, e non si capisce perché – dice Giovanardi – dovrebbero essere scavalcate da single, se non in casi straordinari come quelli già previsti dalla legge. Non condivido questo vezzo dei magistrati di fare invasione di campo in scelte legislative che non spettano loro.

Tra i favorevoli, Paola Concia del Pd.
– Sono perfettamente d’accordo con la Cassazione, sostengo da anni questa cosa, come avviene in tutti i paesi civili. E’ chiaro che i single dovranno essere sottoposti, come ogni coppia, a tutte le verifiche. Ma poi – ha concluso – tante donne non crescono forse da sole i figli perchè i padri se ne vanno?
Per il presidente della Commissione Infanzia, Alessandra Mussolini, “magari si arrivasse a legiferare: ho presentato da due anni un progetto di legge per l’adozione ai single. Ci sono anche altri testi giacenti. Ma ci sono tante resistenze, come quella di Giovanardi!”.