Yemen, sostenitori filogovernativi attaccano i manifestanti

SANAA – Sostenitori del governo yemenita, armati di bottiglie rotte, coltelli e pietre hanno inseguito ieri migliaia di manifestanti pro-riforme nella capitale Sanaa, con una escalation di violenza nei disordini ispirati dalla rivolta in Egitto. La polizia, che ha tentato di mantere le due fazioni separate, ha bloccato migliaia di manifestanti in fuga all’interno del campus universitario di Sanaa. Cinque persone sono rimaste ferite, secondo quanto riferito da una fonte dell’opposizione.

“Ehi Ali, vattene, vattene!”, urlavano i manifestanti anti-governativi, riferendosi al presidente Ali Abdullah Saleh, un alleato Usa contro l’ala yemenita di al Qaeda, da 30 anni al potere. “Non c’è soluzione tranne che andartene”.

I dimostranti in Yemen hanno ottenuto sempre più attenzione nelle ultime settimane, talvolta attirando decine di migliaia di persone, ma sono diventate sempre più violente da venerdì scorso, con scontri tra manifestanti e polizia o gruppi pro-governo.

La minaccia di rivolte in Yemen ha spinto Saleh a offrire concessioni significative, compreso l’impegno a non ricandidarsi nel 2013 e un invito al dialogo con l’opposizione.
Secondo gli analisti, lo Yemen non è ancora al livello della rivolta egiziana, e qualsiasi agitazione potrebbe essere più lenta, ma forse più sanguinosa nel paese pesantemente armato dove sono forti anche le alleanze tribali. “Con il nostro sangue, ci sacrifiamo per te Ali!”, hanno innaggiato i sostenitori di Saleh a Sanaa prima dello scoppio delle violenze.

Altre 12 persone sono rimaste ferite a sud di Sanaa, dove la polizia ha sparato in aria mentre centinaia di manifestanti si scontravano con i sostenitori di Saleh, secondo quanto riferito da testimoni. Ma la polizia non è stata in grado di controllare la folla a Taiz, cittadina agro-industriale, dove migliaia di dimostranti hanno tenuto una manifestazione per tutta la notte.

Saleh, sotto pressione da parte degli Usa per fare le riforme promesse, ha posticipato domenica una visita negli Stati uniti prevista per la fine del mese, secondo l’agenzia di stampa di stato. Human Rights Watch ha criticato la polizia yemenita per quello che ha descritto una brutalità non necessaria contro i dimostranti, compreso l’uso di taser per l’elettroshock.