Bahrein, raid della polizia contro i manifestanti

MANAMA – Le truppe dell’esercito del Bahrein con veicoli armati hanno preso ieri il controllo di Manama dopo che la polizia ha realizzato un raid contro i contestatori del governo, uccidendo tre persone e ferendone 231, in quella che rappresenta la più importante rivolta in Bahrein degli ultimi decenni.

Dopo che con il raid la polizia ha allontanato i contestatori da piazza Pearl prima dell’alba, i soldati con almeno 40 veicoli armati hanno preso il controllo della strada che i dimostranti avevano cercato di trasformare nel centro delle proteste, come fatto dagli egiziani con piazza Tahrir al Cairo.

La repressione da parte delle autorità del Bahrein è sembrata organizzata per cercare di bloccare le proteste prima che potessero raggiungere l’apice, a differenza di quanto successo in Egitto, dove le rivolte hanno costretto alle dimissioni il presidente Hosni Mubarak. Il principale partito d’opposizione sciita, il Wefaq, che conta 17 seggi in parlamento su 40 in totale, ha programmato di abbandonare l’aula per protesta.
“Abbiamo l’impressione che ci sia stata la volontà di ferire le persone”, ha detto Ibrahim Mattar, parlamentare del Wefaq.

Abdul Jalil Khalil, che è capo del partito in parlamento, ha detto che lo stesso Wefaq insieme ad altri sei partiti ha chiesto le dimissioni del governo e l’istituzione di un esecutivo di unità nazionale. “Questa è un’atrocità”, ha detto riguardo al raid. “Chiunque abbia preso la decisione di attaccare i dimostranti aveva l’intenzione di uccidere”.

Mattar ha detto che mancano all’appello 60 persone dopo il blitz della polizia.
“Sono in prigione o sono scappati e ora si nascondono nelle loro case? Non lo sappiamo”, ha detto il parlamentare, che ha anche spiegato che i suoi dati sono basati sulle telefonate dei parenti spaventati.