La rabbia di Pato abbatte il Chievo

VERONA – Il Milan porta via dal “Bentegodi” tre punti pesantissimi in ottica scudetto, grazie al successo sul Chievo che matura a 8’ dalla fine con la giocata da urlo di Pato, entrato a gara in corsa. Il Papero scarica tutta la rabbia accumulata per l’ennesima esclusione stagionale con un gesto tecnico che potrebbe avere una valenza determinante alla fine del torneo e ribaltare nuovamente le gerarchie del reparto avanzato. Prima del gol del Papero, Robinho aveva portato avanti i suoi, sfruttando una sponda aerea di Ibra e aiutandosi vistosamente col braccio, mentre Fernandes aveva siglato il gol del pari con un perfetto stacco su assist di Constant.

Ancora una volta Allegri lascia in panchina il Papero e davanti a Robinho schiera il duo composto da Ibrahimovic ed il talento di Barivecchia. In mediana tornano Van Bommel e Merkel al fianco di capitan Gattuso, mentre in difesa si riforma la coppia Nesta-Thiago Silava al centro con Abate e Antonini sugli esterni. Pioli risponde con un classico 4-4-2 in cui Constant e Fernandes partono più larghi a centrocampo e Thereau e Pellissier sono i terminali offensivi.

La partenza dei gialloblù è molto aggressiva e impedisce il Milan di far girare il pallone con la necessaria tranquillità sul manto erboso squallido di Verona. Al 9’ la capolista perde una brutta palla davanti alla difesa e Pellissier, innescato da Thereau, va alla conclusione ma non centra il bersaglio. Gli uomini di Allegri si scuotono e da squadra di alta clsssifica consumata, sfrutta al meglio le giocare dei propri tenori: è il 21’ quando Cassano disegna un cross morbido per la testa di Ibra che fa la sponda per Robinho, il cui controllo di braccio è determinate per calciare a tu per tu con Sorrentino nelle migliori condizioni. L’arbitro Banti non si accorge di nulla, impazzano le proteste dei padroni di casa, mentre il brasiliano festeggia la decima prodezza stagionale.

Il Milan ha però il demerito di credere di aver già fatto sua la partita e inizia a concedere l’iniziativa ai ragazzi di Pioli, che prendono campo ma non riescono a rendersi incisivi dalle parti di Abbiati. Il Milan si affida con troppa frequenza al lancio in profondità ma quando Ibra si accende sono dolori per il Chievo: al 27’ destro a girare sul quale Sorrentino è grandioso. Un minuto più tardi arriva l’occasione più ghiotta da parte del Chievo, Pellissier riceve il pallone dalla sinistra e va al tiro pressato da Nesta: Abbiati viene graziato davvero per pochi centimetri, l’attaccante valdostano lamenta una trattenuta ai suoi danni. Non succede più nulla fino all’intervallo, anche il gioco si incattivisce e Banti manca di estrarre qualche cartellino, soprattutto nei confronti di Mantovani e Cesar (già ammonito nel corso del primo tempo).

Inizia la ripresa con un cambio per parte: Oddo prende il posto dell’acciaccato Antonini, Bogliacino rileva Pulzetti. Sono ancora i veneti a mostrarsi più reattivi, ma la coppia Nesta-Thiago Silva non concede nulla: semmai, i motivi di preoccupazione per Allegri arrivano dall’incapacità dei suoi ad affidarsi a soluzioni offensive che non siano il lancio lungo alla ricerca del solito Ibra. E’ proprio lui a sfiorare la rete tra il 54’ ed il 55’ ma la mira è leggermente imprecisa. E’ un fuoco di paglia, il Chievo prende decisamente il controllo delle operazioni e perviene al pari al 61’: Milan scoperto sugli esterni, Constant crossa da sinistra per la testa di Fernandes che inchioda Abbiati sulla leggera opposizione di Merkel.

Allegri corre ai ripari, inserendo Pato al posto di un evanescente Cassano e va a comporre il tridente puro con Robinho e Ibra. Ma a crescere è soprattutto la spinta di Abate sulla sua corsia di competenza: l’esterno campano è devastante soprattutto al 76’, quando mette al centro per Robinho ma Sorrentino è perfetto in chiusura. 5’ dopo arriva l’episodio spacca-partita: Pato riceve largo a sinistra, se ne va alla grande a Frey e Morero e poi piazza con freddezza sul palo alla destra di Sorrentino. Esplode la gioia del Papero, che scarica tutta la rabbia per l’ennesima bocciatura e il nervosismo accumulato per i presunti screzi con Ibrahimovic. Il Chievo non ne ha più e rimane anche in 10 per il secondo giallo a Cesar, il Milan spreca un paio di contropiede per aumentare il divario ma può godersi un successo che allontana i venti di una crisi incombente in caso di risultato diverso.