Rigoberta Menchù lancia un appello per salvare il pianeta

L’AVANA – La dirigente indigena guatemalteca Rigoberta Menchú, Premio Nobel della Pace del 1992, ha fatto un appello all’umanità per ridare valore ai codici etici necessari ad affrontare lo squilibrio che vive il mondo.
Fidel Castro ha chiesto di riflettere su che cosa possiamo fare per salvare il pianeta. “Credo che possiamo cominciare a fomentare – ha detto – un insieme di valori che influiscano sulla formazione delle nuove generazioni”.

Invitata alla 20° fiera internazionale del libro, Menchú ha affermato venerdì che oggi l’essere umano è un malato spirituale, sociale e materiale, e questo incide su tutti i problemi che soffriamo.
Dopo aver manifestato l’affetto che sente per Cuba, la leader indigena ha sottolineato che si batte per risolivere i problemi dell’isola da più di tre decenni. “Questo paese – ha detto – è un grande ispiratore di libertà e spero che non perda mai il suo spirito internazionalista e solidale”.

Abbordando il tema dei Cinque cubani prigionieri politici nelle carceri statunitensi da più di 12 anni per lottare contro il terrorismo ha segnalato che non esiste una giustificazione giuridica alla loro prigionia e che non vi è volontà politica del governo nordamericano per rimetterli in libertà.

Durante il suo incontro di poco più di un’ora col pubblico nella sala Nicolas Guillen del Parco Morro-Cabaña, Menchù ha parlato delle prossime elezioni che si svolgeranno in Guatemala a settembre, e, anche se non ha scartato la sua possibile candidatura, ha affermato che l’importante è che si consolidi il movimento politico Winaq.

Dopo la perdita del suo secondo figlio, Menchù ha cominciato a scrivere insieme allo scrittore Dante Liano, con cui ha pubblicato 13 libri e spera di arrivare a 20: “Scrivere racconti – ha aggiunto – è stata un’esperienza meravigliosa, mi piace raccontare quelle storie ancestrali della mia etnia Maya Quiché. I racconti parlano di spiriti, i soggetti sono pietre magiche, alberi, fiumi”.