Bossi: «Sbarchi? Li mandiamo in Germania»

ROMA – La rivolta in Libia preme sull’Italia con il rischio, come teme il ministro degli Esteri Franco Frattini, ‘’di un’immigrazione di dimensioni epocali’’. Una marea umana che il ministro Umberto Bossi esclude possa trovare rifugio solo in Italia e ipotizza che in caso di sbarchi ‘’mandiamo gli immigrati in Francia e Germania’’. Soluzione in stile leghista che però l’Unione Europea non contempla, come si affrettano a far sapere fonti diplomatiche. E sulle misure, che il governo intende adottare per accogliere i profughi, si sono confrontati ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il premier Silvio Berlusconi.

La sanguinosa protesta a Tripoli non riesce ad unire la politica italiana. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano prende posizione contro le violenze ed invoca ‘’una rinnovata determinazione negli sforzi volti a restituire al popolo libico la speranza in un futuro migliore’’. Ma maggioranza ed opposizione restano troppo lontane da un confronto costruttivo. Pesa troppo per il centrosinistra la ‘’timidezza’’ iniziale del governo rispetto alla reazione di Gheddafi, che anche il Senatur critica, definendo ‘’una pessima uscita’’ le parole del premier Silvio Berlusconi di non aver chiamato il dittatore libico per ‘’non disturbarlo’’.

Palazzo Chigi condanna le violenze, dichiara l’Italia ‘’vicina al popolo libico’’ e nega come ‘’totalmente false’’ le voci su presunti aiuti italiani nelle azioni contro i civili. Frattini, a sua volta, fa suo l’appello del leader Udc Pier Ferdinando Casini all’unità nazionale almeno nell’affrontare gli impatti italiani della crisi libica, dai flussi migratori all’energia, ma il Pd tiene le distanze.

Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani definisce ‘’grave e inadeguato’’ l’atteggiamento del governo italiano e attacca la ‘’massima debolezza da 50 anni a questa parte’’, frutto ‘’di una politica del ‘ghe pensi mi’ che ha portato in politica estera a relazioni personali che ci hanno ridotto alla subordinazione’’.

Per questo l’unità di crisi, proposta da Casini e condivisa dal ministro dell’Interno Roberto Maroni, non piace al Pd perchè ‘’il confronto si fa in Parlamento e deve essere chiaro che ‘collaborazione non è confusione di compiti perchè noi non abbiamo condiviso quanto fatto fin qui’’. Il governo è ‘’molto preoccupato’’ per l’arrivo in massa di immigrati dal Nord Africa. In base alla legislazione europea, la gestione degli immigrati, intesa come valutazione delle domande di asilo e rimpatrio degli illegali, spetta al paese in cui gli immigrati approdano. Per questo non trova nessuna sponda, in Europa e in realtà neanche nel governo, la sparata del ministro Bossi di ‘’mandare in Francia e Germania’’ i profughi. Il ministero della Difesa ha già individuato tre aree per accogliere gli immigrati e le misure allo studio del governo sono stati uno dei passaggi dell’incontro nel pomeriggio di ieri tra Napolitano e Berlusconi.