Petrolio, l’Opec avrà un ruolo chiave

NEW YORK – L’Opec giocherà un ruolo determinante nella dinamica dei prezzi del petrolio. Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) rivede al rialzo le stime sui prezzi del greggio per il 2011 portandole a 94,75 dollari al barile a fronte degli 89,50 dollari al barile stimati in gennaio, prima dei disordini in Egitto. Nel documento presentato al G20 finanziario del 18-19 febbraio, prima delle tensioni in Libia, il Fmi prevede che i ‘’i paesi dell’Opec giocheranno un ruolo chiave nella dinamica dei prezzi. Si prevede che utilizzeranno la propria capacità con maggiore elasticità con prezzi sui 100 dollari o più’’. Il Brent ha ieri toccato i 111 dollari al barile. Il Wti è balzato a 100 dollari al barile. Le economie avanzate devono mostrare maggiore impegno per garantire che le politiche fiscali assicurino nel medio termine un debito sostenibile.


La crisi del debito si è allentata ma restano rischi. La stabilità finanziaria è migliorata ma resta ‘’vulnerabile’’. ‘’Le condizioni finanziarie si sono stabilizzate o migliorate nella maggior parte delle economie avanzate nella seconda metà del 2010 e il trend dovrebbe continuare. Restano rischi e sfide, quali il rifinanziamento che le banche europee si troveranno ad affrontare agli inizi del 2011, il rischio di contagio finanziario dall’area euro ad altre regioni e la forte esposizione delle piccole e medie banche americane al real estate commerciale’’. ‘’La ripresa economica mondiale avanza ma in modo irregolare e restano rischi al ribasso’’.


Per l’Italia il Fmi ribadisce le stime di gennaio. Il pil crescerà dell’1% nel 2011 e dell’1,3% nel 2012. Il deficit si attesterà al 4,3% nel 2011 per poi scendere al 3,5% nel 2012. Il Fondo boccia gli Stati Uniti per gli ‘’insufficienti progressi’’ sul taglio del deficit e del debito, obiettivo più facile da raggiungere con un deprezzamento del dollaro, e preme sull’area euro per un rafforzamento della governance.


‘’Il meccanismo per sostenere gli stati membri dell’area euro va rafforzato e questo richiede un’ulteriore azione nazionale per la sostenibilità di bilancio, assicurare che la struttura del Fondo salva-Stati della zona euro (Efsf) e del bilancio Ue (Efsm) sia adeguata a raccogliere rapidamente risorse sufficienti a tassi di interesse bassi. Il Fondo boccia gli Stati Uniti per gli ‘’insufficienti progressi’’ sul taglio del deficit e del debito, obiettivo più facile da raggiungere con un deprezzamento del dollaro, e preme sull’area euro per un rafforzamento della governance.


‘’Il meccanismo per sostenere gli stati membri dell’area euro va rafforzato e questo richiede un’ulteriore azione nazionale per la sostenibilità di bilancio, assicurare che la struttura del Fondo salva-Stati della zona euro (Efsf) e del bilancio Ue (Efsm)sia adeguata a raccogliere rapidamente risorse sufficienti a tassi di interesse bassi.