Puerto La Cruz, quell’angolo d’Italia che sta sparendo

CARACAS – Fino a qualche anno fa, chi arrivava a Puerto La Cruz dal ferry o dal lungomare, proveniente da Barcelona, Lechería, Caracas, era accolto dalla gigantesca scritta “Hotel Marconi” che campeggiava sull’omonimo hotel di proprietà del signor Marconi, chiaramente italiano. Il signor Marconi pochi anni fa, per motivi d’età e di salute ha venduto l’albergo, che ha cambiato nome, e quell’insegna che accoglieva gli italiani adesso non c’è più.


Quell’insegna era solo la prima di una lunga serie che annunciava una forte presenza italiana nella famosa città di Puerto La Cruz. Sul lungomare dedicato a Cristoforo Colombo, il Paseo Colón, c’era ed in parte continua ad esserci un vero e proprio angolo d’Italia: ristoranti, hotel, parrucchieri, forni, pasticcerie, gelaterie, caffè e negozi vari che a partire dal nome richiamano l’origine italiana dei propritetari.
C’era la “Trattoria della nonna”, punto obbligato per ogni italiano e non che amava la buona cucina italiana. Quando si entrava, si era accolti e serviti direttamente da Luigi, il propietario, un napoletano arrivato in Venezuela oltre mezzo secolo fa. Oggi, quel caratteristico ristorante italiano ed uno dei punti d’incontro degli italiani di Puerto La Cruz, continua ad esistere con lo stesso nome, con lo stesso caratteristico arredamento di sempre, ma non è più italiano; lo hanno comprato i cinesi, quando Luigi ha capito che era tempo di riposarsi. Sicuramente l’affrettato turista può pensare di star mangiando in un ristorante italiano, ma il visitatore attento o colui che ha frequentato assiduamente quel pezzo d’Italia, si rende subito conto che qualcosa è cambiato: sullo sfondo due budda e la cassiera cinese indicano che quel ristorante dall’apparenza italiana, italiano non lo è più.


A lato della “Trattoria della nonna” c’era la pizzeria “O sole mio”. Anche questa purtoppo è sparita e vive solo nei ricordi di coloro che vi andavano per gustare una vera pizza napoletana. Più avanti c’era un altro storico ristorante italiano: la “Trattoria Margellina”, annessa all’omonimo albergo. La trattoria italiana è stata sostituita da un ristorante arabo.
La presenza italiana è ovviamente ancora ben visibile ed i nomi sulle insegne continuano a testimoniarlo: “Hotel Gaeta”, “Hotel Riviera”, “Hotel Sorrento”, “Hotel Neptuno”, “Gelateria Marco Polo”, “Gelateria italiana”, “Il forno”, “Barberia da Tonino Neri”.


Succede che i proprietari di queste attività artigianali, spesso italiani della prima generazione, arrivati negli anni cinquanta, quando diventano anziani, decidono di vendere. I nomi italiani, sinonimo di successo, soprattutto in certi settori, continuano a rimanere, ma dietro ci sono magari arabi e cinesi, culture che poco a poco stanno numericamente sostituendo la presenza europea.


Diminuisce la presenza italiana in Venezuela? Puerto La Cruz è solo un esempio ben visibile dei cambiamenti in atto nel paese. La presenza italiana a Puerto La Cruz e in generale in tutto il Venezuela continua e continuerà ad esserci anche in futuro. Ciò che sta diminuendo è la visibilità immediata. Ogni anno che passa, per ovvie ragioni anagrafiche, sono sempre di meno gli italiani della prima generazione, arrivati a partire dal secondo dopoguerra, che spesso si sono dedicati ad attività artigianali, come la ristorazione che fornisce una visibilità immediata.


I figli di questi italiani nati in Venezuela, che oltre ad essere venezuelani sono ovviamente anche italiani, soprattutto culturalmente, grazie ai sacrifici dei padri, hanno potuto studiare e dedicarsi ad attività più professionali, anche se meno visibili; l’attività del padre viene venduta ed a volte finisce nelle mani delle nuove emigrazioni, come quella cinese o araba.


Anche i dati dei censimenti venezuelani parlano di una presenza italiana sempre più scarsa: gli italiani sono passati da 121.733 del censimento del 1961, quando rappresentavano quasi il 2% dell’intera popolazione venezuelana ed il 22% degli stranieri, a solamente 49.357, secondo l’ultimo censimento del 2001. E’ prevedibile una ulteriore diminuizione della presenza italiana anche per il censimento di quest’anno: i figli dei cittadini italiani, nascendo in Venezuela, per le statische sono cittadini venezuelani e quindi ai fini censuari vengono conteggiati solo tra i venezuelani. In realtà, oltre le statische, i figli degli italiani nati in Venezuela e tutti gli italiani arrivati dal Belpaese che hanno acquisito la cittadinanza venezuelana, nei fatti continuano ad essere anche italiani. Dunque, la presenza italiana a Puerto La Cruz, come in tutto il territorio del Venezuela, anche se numericamente continua a diminuire, appunto perché cessa di svolgere quelle attività che danno grande visibilità, nei fatti continua e continuerà ad avere la sua importanza.


Attilio Folliero