Domani al via i mondiali di sci nordico. L’Italia sogna con Follis, il Venezuela con Baena

OSLO – Quarantacinque anni dopo lo storico bronzo vinto dalla staffetta 4x10Km con Giulio Deflorian, Franco Nones, Gianfranco Stella e Franco Manfroi nell’edizione 1966, l’Italia del fondo guarda con fiducia ai Mondiali di sci nordico ospitati da domani nuovamente sulle storiche piste olimpiche di Holmenkollen, la collina di Oslo ritenuta la patria del fondo.

Il calendario si apre con la gara sprint (l’evoluzione del fondo) e si chiuderà la storia dello sci nordico (50Km). E già domani per la squadra azzurra potrebbero arrivare le prima soddisfazioni. Nella sprint la bionda forestale Arianna Follis è chiamata a difendere il titolo iridato vinto a Liberec 2009. Allora l’Italia conquistò anche l’argento con Marianna Longa nella 10Km tecnica classica e per due volte il bronzo con il binomio Follis/Longa nella staffetta sprint in tecnica classica e con Giorgio Di Centa nella combinata-maratona (pursuit). Domani sarà affiancata da Magda Genuin (già sul podio in Coppa) e dalle giovani Elisa Brochard e Gaia Vuerich. Nella dieci km ci sarà la presenza di due venezolani i fratelli Baena (Cesar e Berbardo), sarà la prima volta nella storia che due ‘criollos’ parteciperanno nella stessa prova in simultanea.
L’altra gara di punta per gli azzurri è la 50 km uomini che si disputerà in chiusura. Non c’é più l’anello da 25Km teatro delle sfide dei grandi campioni del passato – ridotto a otto chilometri da ripetere più volte per esigenze di spettacolo – ma la gara di domenica 6 marzo sarà un’occasione d’oro per ribadire il valore dello sci nordico azzurro. Il carabiniere Pietro Piller Cottrer vi ha già vinto nel 1997 quando stroncò il dio di casa Bjoren Daehlie. Il supercampione norvegese plurivincitore in tutte le competizioni, ma mai capace di vincere nel Maracanà del fondo, chiuse la 50Km vomitando per lo sforzo profuso vanamente nel tentativo di agguantare la vittoria.

L’ultimo giorno dei Mondiali saranno in centomila a tifare “Norge” e il ricordo, per l’Italia, va al febbraio ‘94 quando a Lillehammer, 180 Km più a nord, centomila vichinghi uscirono silenziosi dal Birkebeiner stadium per la beffa olimpica subita dalla staffetta di casa (guidata sempre da Daehlie) ad opera degli azzurri De Zolt, Albarello, Vanzetta e Fauner, oggi il Ct dell’Italia. Tra gli uomini manca il cavallo pazzo, Cristian Zorzi, anche per lo scarso feeling con il Ct Fauner. In pista Federico Pellegrino, Fulvio Scola, Renato Pasini e David Hofer.

Sognare non è vietato nel fondo e piacevoli sorprese potrebbero arrivare dal salto femminile e dalla Combinata Nordica. Il giovane Alessandro Pittin è bronzo olimpico in carica.