Vendola: Cantiere centrosinistra e primarie

ROMA – Scosta di lato la ‘’Santa Alleanza’’ e spinge avanti il suo progetto: ‘’aprire il cantiere del cambiamento per un nuovo centrosinistra’’. Il leader di Sel, Nichi Vendola, ricorda al Pd che lui c’è e che, in caso di voto, è pronto a fare la sua parte. Poi mette in guardia:
– Le leve per il capovolgimento del berlusconismo sono la partecipazione democratica e le primarie: l’anima del centrosinistra che vogliamo costruire, non un capriccio.

Vendola ha riunito i suoi a Roma, per la manifestazione che segna il cammino del suo partito. L’obiettivo del leader di Sel sta nell’introduzione della cantante Tosca: ‘’Sono orgogliosa di tagliare il nastro del nuovo Risorgimento, che nasce sotto la guida di Vendola’’. Posti a sedere esauriti – ‘’Siamo 5 mila’’, dicono gli organizzatori – scenografia con rosso, giallo e blu: colori ‘’primari’’, non a caso.

La narrazione dura due ore. E c’e’ spazio per una gag: Vendola cita le foto apparse sul ‘Giornale’, che lo ritraggono nudo, 32 anni fa, in spiaggia. Dalla platea si alzano dei ‘’sei bellissimo’’. Lui gigioneggia:
– Hanno messo dei segni per coprire… come i bacchettoni nel ‘600 con le pitture di Michelangelo.
Il cantiere del centrosinistra dovrà essere ‘’un compromesso tra la cultura di sinistra e di centro’’, ma non ci sono ‘’veti’’. Anche se al Pd Vendola dice:
– Sul terreno del liberismo non ci avrete mai.

Risponde pure alle sferzate del ‘’compagno Pier Luigi Bersani: guardare un orizzonte un po’ più alto non significa dedicarsi alla poesia’’. E poi:
– Io posso essere un fenomeno transitorio, le ragioni di Sel no.

Ce n’è anche per Grillo: ‘’Con lui totale diversità culturale’’. Dal Pd Vincenzo Vita accoglie l’invito: ‘’non esistono differenze tali da non poter essere discusse nello stesso partito’’. La ‘’Santa Alleanza’’, invece, per Vendola ‘’è autolesionista’’, e può servire solo a rivedere ‘’legge elettorale, conflitto di interessi e sistema dell’informazione’’. Anche perchè Sel continua a nutrire forti riserve sui finiani.

C’è un Vendola ‘programmatico’ che ha la ‘’cura’’ come parola di riferimento: cura delle persone e dell’ambiente. C’è un Vendola che rivendica ‘’come moderno il ritorno dello Stato’’, e che difende l’articolo 41 della Carta, che il premier vuol riformare. E c’è un Vendola polemico: ‘’Il nostro cuore e’ trepidante per i giovani di Bengasi e di Tripoli.
– Io, che ho amato il volto del Che, dico che i temi della libertà, del pluralismo e della democrazia valgono anche per Cuba: se non ora, quando?.

Sull’immigrazione, a Gheddafi è stato fatto fare ‘’il lavoro sporco’’. E poi, ‘’barbaro chi non abbraccia chi fugge dalla guerra!’’.
– In un’Europa ipocrita ed esitante – spiega – ha brillato l’amico intimo’ del leader libico, Berlusconi.
Al premier Vendola da’ pure del tu, ma per dirgli: ‘’Sei un bigotto’’.
– Se avessi un figlio gay, che sofferenze gli rifileresti?.

E poi:
– La crisi della scuola pubblica e le tv hanno reso protagonista Berlusconi di 15 anni di storia. A queste classi dirigenti serve una giovane generazione di narcotizzati. Lo scandalo di Ruby ci manda a dire che per trovare lavoro devono andare a Palazzo Grazioli.