Più cemento per tutti. Bloccato il lavoro dei pm

NAPOLI – Tanto tuonò che piovve. Pioggia di cemento. Illegale e abusivo. Nella serata di venerdì 11 febbraio è arrivato il momento tanto atteso da Carlo Sarro, avvocato amministrativista, non di rado impegnato nella difesa degli abusi e senatore del Pdl, che dopo ripetuti tentativi a vuoto, ha piazzato l’affondo: l’emendamento che blocca le demolizioni per le case abusive realizzate in Campania approvato in sede di conversione del Milleproroghe, sostenuto da una nutrita pattuglia di parlamentari campani del centrodestra e che prevede che le ruspe non possano buttare giù il cemento abusivo fino al 31 dicembre 2011.


Copre esclusivamente la Campania e non preserva neppure le aree vincolate. Stiamo parlando di ben 60mila demolizioni di cemento abusivo bloccate. Tutte sentenze passate in giudicato, demolizioni che arrivano alla fine di processi lunghi durante i quali gli imputati hanno avuto ogni tipo di garanzie dal codice. E’ il trionfo dei Cettolaqualunque del nostro parlamento. Cetto La Qualunque, il personaggio principale del film Qualunquemente interpretato da Antonio Albanese, è un politico calabrese corrotto, perverso e depravato, che ha un grande disprezzo verso la natura, la tradizione e le donne, che considera un vero e proprio oggetto di cui fare uso quando si vuole.


Più cemento per tutti. Bloccare le ruspe per legge quando per anni, tra il silenzio della politica, si è permesso di tutto, è il segnale peggiore che si possa dare ai cittadini onesti e l’ennesimo favore alle betoniere dei clan. In una regione come la Campania, dove un terzo delle case degli ultimi dieci anni è abusivo, dove questa situazione ha già provocato decine di morti e dove il business del cemento illegale è saldamente nelle mani della camorra, norme così hanno un effetto devastante.


Venerdì 11febbraio finalmente i parlamentari del centrodestra sono riusciti a tener fede alle promesse scellerate fatte in campagna elettorale in Campania e per legge bloccano il lavoro di tanti magistrati che in questi anni avevano riaperto una stagione di legalità contro la “cemento connection”. Magistrati come quelli della Procura di Napoli che in questi ultimi mesi hanno subito minacce e intimidazioni, hanno rischiato attentati. E che con rammarico oggi hanno avuto il colpo finale. E basta con la favola dell’abusivismo di necessità. E’ morto da tempo. E’ lontano il tempo della costruzione delle “casette della domenica” come ha raccontava l’urbanista Vezio De Lucia all’indomani della tragedia di Ischia. «Erano chiamate così perché solo la domenica e i giorni festivi, manovali e muratori potevano tirar su, con le proprie mani, le loro povere abitazioni, con spirito mutualistico. Intanto mano a mano, l’abusivismo ha cambiato i propri connotati, è stato sfruttato dai grandi proprietari terrieri per favorire l’urbanizzazione dei loro patrimoni».


Una casa abusiva non costa meno di 100mila, 150mila euro per 90mq che diventano anche 250mila se si costruisce in zone di pregio come le isole. Quale necessità? Quale indigenza? Siamo in presenza di una città abusiva. Armata di cemento. E che dopo anni di stasi, la magistratura staava provando a buttare giù. Con le ruspe di Stato. Ma le leggi dei Cettolaqualunque che siedono al Parlamento sono più forti.