Un pasticcio di Diaz condanna i biancocelesti

CAGLIARI – Un gol a metà tra Acquafresca e Dias, ma i tre punti vanno tutti al Cagliari: la squadra di Donadoni mette le mani quasi matematicamente sulla salvezza e prenota un finale di campionato con poco da perdere e tutto da guadagnare, anche in chiave Europa.

La Lazio, invece, crolla dopo cinque risultati utili consecutivi e due giornate senza incassare gol: per i biancocelesti ora c’é un quarto posto tutto da difendere, incalzati da un’Udinese scatenata. Lazio meglio nel primo tempo, con una punta centrale, il confermato Kozac, e un centrocampo che riusciva a giocare la palla più del Cagliari. Meno bene, invece, quando si è trattato di recuperare lo svantaggio. Reja ha provato prima con Floccari vicino al ceko, poi addirittura con Zarate al posto di Gonzalez. Ma aumentare il numero degli attaccanti non è servito a incrementare la quota di palle gol: qualche mischia, ma pochi veri tiri nella porta di Agazzi. E alla fine il Cagliari può brindare ad una vittoria sofferta, la nona di Donadoni, che ancora non ha pareggiato una partita da quando siede sulla panchina rossoblù.

Partenza con “pañolada” sugli spalti: migliaia di fazzoletti bianchi per protestare contro i pretesi torti arbitrali subiti dai sardi nelle ultime settimane, sopratutto nelle sfide con le big. Bello spettacolo nelle gradinate, in campo un po’ meno: molti uomini chiave da una parte e dall’altra faticano a trovare la posizione.
Sfida equilibrata: prima del gol il conto delle occasioni da rete è pari. Per i rossoblù al 5’ una bella incursione di Perico sulla destra, con Nené che prova a sorprendere Berni di testa da posizione però troppo angolata. Dall’altra, al 9’, la risposta della Lazio con una bella manovra conclusa con un tiro, non della stessa qualità, di Gonzalez. Il gol che decide la sfida parte da un colpo di classe di Cossu che illumina uno dei tanti batti e ribatti a centrocampo. Il suo lancio manda Acquafresca solo davanti a Berni, il sostituto dell’infortunato Muslera. La rete, almeno per quanto riguarda l’attribuzione della segnatura, è un piccolo giallo: l’attaccante tira e il portiere è superato. Palla diretta dentro o fuori? Dias taglia la testa al toro incespicando sulla sfera davanti alla linea e trascinandola in rete. Grande esultanza di Acquafresca, da sempre bestia nera della Lazio.

Nella ripresa la Lazio non trova più nemmeno il gioco di prima, anche perché nel frattempo è entrato in partita Conti: per il capitano aria di derby e nella ripresa una marea di palloni strappati agli avversari. L’unica vera occasione è un tiro di Ledesma al 12’ respinto così così da Agazzi con Kozac che fallisce il tap in. Poi Reja ci prova con le punte, ma né Floccari, né Zarate riescono a farsi vedere davanti ad Agazzi. Anzi c’é molta confusione. Finale brutto e nervoso tra mischie, battibecchi e l’arbitro che tira fuori cartellini gialli a ripetizione: la Lazio non fa male, il Cagliari resiste.