Berlusconi: «I processi non fermeranno la legislatura»

ROMA – Completeremo la legislatura con una maggioranza ‘’finalmente coesa’’. Silvio Berlusconi non si stanca di ripeterlo. E alla vigilia della ripresa ufficiale dei processi a suo carico (oggi l’udienza Mediaset, sabato sarà la volta di Mediatrade) il premier ne approfitta per mandare un messaggio chiaro: il governo andrà avanti per completare il programma di riforme ‘’votato dagli italiani’’.


Ad Arcore dove ieri si è concesso un giorno di riposo in vista degli appuntamenti di odierni il premier viene descritto ufficialmente tranquillo e per nulla preoccupato dal tour de force giudiziario che oggi prenderà il via. Anzi, la strategia è proprio quella di far passare in secondo piano le questioni legate alla giustizia (processi compresi), alzando il tiro su temi più vicini alla gente. Abbiamo i numeri per governare, continua a ripetere il Cavaliere, se riusciamo ad andare oltre marzo evitiamo una volta per tutte il rischio elezioni. Insomma, sarebbe il ragionamento, un mese vale un anno di legislatura. Ecco dunque la decisione di premere su temi più vicini alla gente: l’affondo contro l’adozione per i single e le coppie omosessuali, la difesa della famiglia tradizionale e le critiche alla scuola pubblica che ha scatenato un putiferio delle opposizioni. Il tutto con l’obiettivo, spiegano i fedelissimi del premier, di far contemporaneamente emergere le contraddizioni che ci sono nell’opposizione su queste tematiche.


Dopo l’affondo dell’altro ieri, Berlusconi rincara la dose e in un messaggio inviato a Magdi Allam in occasione del secondo congresso del movimento ‘Io amo l’Italia’, punta il dito contro ‘’il relativismo etico che ispira in particolare quella sinistra che non difende la sacralità della vita, inneggia alle coppie di fatto e cerca di imporre la cultura della morte e dell’eutanasia’’.


Una presa di posizione che di fatto sancisce l’impegno a riallacciare il filo del dialogo con la Chiesa dopo il gelo dei mesi scorsi seguito alla bufera legata alla vicenda Ruby. Certo non è nemmeno passata inosservata la lunga intervista del presidente della Cei Angelo Bagnasco sul Giornale, quotidiano della famiglia Berlusconi, al centro di un duro scontro proprio con i vescovi sul caso Boffo. La decisione di tentare di attenuare i riflettori puntati su processi e questioni giudiziarie non impedisce al premier di porre la giustizia sempre al primo posto tra le riforme da mettere in cantiere ‘’perche’ l’Italia abbia finalmente una giustizia giusta ed efficiente’’. Un tema scelto anche da Giuliano Ferrara che dalle pagine del ‘’Giornale’’ sollecita nientemeno che il capo dello Stato a contribuire al ripristino di quell’immunita’ abolita nel ‘93. Il premier promette di mettere mano ad una legge sulle intercettazioni affinchè una volta per tutte ponga fine alle continue violazioni della privacy, anche di chi non è affatto indagato: una barbarie che deve finire’’. Una volta approvato il federalismo alla Camera, sarebbe il ragionamento del Cavaliere, e ottenendo quindi in benestare della Lega andremo avanti spediti sulla giustizia potendo contare sui numeri a nostro favore.

Mercoledì intanto dovrebbe tenersi il Consiglio dei ministri e non si esclude che in quella sede il Guardasigilli Angelino Alfano potrebbe portare il pacchetto di provvedimenti sulla giustizia già annunciato dal Cavaliere.