MILANO – Palestra, sala da ballo, fornelli da cucina, pista da corsa o campo di battaglia erano ieri: la casa produttrice e distributrice di videogiochi, Ubisoft, ora porta le pulsioni erotiche nel salotto. «Osé – Che fai ci provi?» permette di cimentarsi in tutta una serie di giochini sexy: dal mordicchiare una mela in due, usando il controller, allo spogliarello tra amici, fino a sculacciare i compagni di gioco.
«We Dare», questo il titolo internazionale del videogioco per la console Nintendo e per la Playstation 3, è sviluppato da Ubisoft, nota soprattutto per i più conosciuti «Prince of Persia», «Assassin’s Creed» o «Just Dance». «Più amici inviti alla festa e più il gioco sarà intrigante», si legge sul sito della società francese. Titoli adatti a tutta la famiglia non sono infatti più un requisito assoluto per l’industria videoludica: i videogame d’azione e avventura o quelli più violenti del genere sparatutto, per esempio, non sono pensati per bambini o adolescenti.
Anche «We Dare», che tradotto in italiano sarebbe «Osiamo», non è destinato alla famiglia riunita sul divano: dedicato ai maggiori di 12 anni è una raccolta di circa 40 minigame decisamente trasgressivi da svolgere con più persone davanti al teleschermo. Tuttavia, con un forte richiamo erotico.
Con questo gioco la linea tra party e sex party si è fatta più sottile, scrive il portale specializzato Kotaku. Come peraltro evidenzia molto bene il trailer di presentazione, i quattro compagni di gioco passano da potenziali incontri di labbra, a sculacciate, fino a spogliarelli veri e propri con tanto di brano «Sex Bomb» in sottofondo. C’è anche il famoso gioco della mela da mordere in due, tuttavia con un Wiimote al posto del frutto. Un minigioco basato sul volo all’interno di alcuni anelli pare citare l’indimenticabile «Nights» di Sega System. La grafica, coerente con la console Wii, è comunque in stile fumetto, dunque a prima vista innocente. L’utente può infatti personalizzare come crede il proprio avatar. Scrive Ubisoft: si può scegliere tra la «femme fatale» o il «gran fusto». Oppure: «La classica ragazza della porta accanto».
