Gli Usa: “Se Gheddafi resta, vi è il rischio di una guerra civile”

TRIPOLI – Per gli Stati Uniti in Libia potrebbe scoppiare una guerra civile, se Muammar Gheddafi non lasciasse il potere, ma intanto il leader libico ha inviato ieri le forze armate ancora fedeli ai confini occidentali, mentre un comandante americano ha detto che una no-fly zone potrebbe essere imposta soltanto a condizione di mettere fuori combattimento le difese anti-aeree del paese nordafricano.
Anche una fonte del Cremlino ha suggerito che Gheddafi si dimetta, definendolo “un cadavere politico vivente”.

In un’audizione davanti a parlamentari statunitensi a Washington, il segretario di Stato Hillary Clinton ha detto che la Libia potrebbe diventare una democrazia oppure rischiare una prolungata guerra civile.
“Nei prossimi anni, la Libia potrebbe divenire una democrazia pacifica, oppure affrontare una prolungata guerra civile”, ha detto Clinton.

L’ambasciatore Usa presso le Nazioni Unite, Susan Rice, ha detto che Washington manterrà alta la pressione su Gheddafi fino a che il leader libico non si dimetterà, lavorando nel frattempo a stabilizzare i prezzi del petrolio e cercando di evitare una crisi umanitaria.

Mentre si continua a ipotizzare l’imposizione di una no-fly zone sul paese nordafricano per fermare la repressione del regime contro gli oppositori, il generale statunitense James Mattis, capo del Comando Centrale Usa, ha detto ieri in una audizione al Senato che una tale iniziativa sarebbe una “impegnativa” operazione militare.

Ieri intanto il presidente dell’Unione Europea Herman Van Rompuy ha convocato un vertice speciale sulla Libia e il Nordafrica a Bruxelles il prossimo 11 marzo.

Il capo della politica estera Ue, Catherine Ashton, sta conducendo i preparativi per il summit, che dovrà affrontare la risposta politica e umanitaria alla situazione in Libia, dove la rivolta contro Gheddafi si sta avvicinando alla capitale Tripoli.
Mentre l’Occidente valuta le opzioni militari, prende consistenza il sospetto che il vecchio capo, al potere da 41 anni, non riesca a cogliere quanto importante sia il fronte dell’opposizione.
Ma Gheddafi sembra impermeabile alle pressioni esterne: “Tutto il mio popolo mi ama. Sarebbero disposti a morire per proteggermi”, ha detto lunedì alle televisioni Abc e Bbc, minimizzando l’importanza della rivolta che gli ha sottratto il controllo di gran parte della Libia orientale.

E il figlio Saif al-Islam ha messo in guardia gli occidentali dal tentare un’azione militare per deporre il padre: “Usare la forza contro la Libia non è accettabile. Non c’è ragione, ma se vogliono… siamo pronti, non abbiamo paura”.

Le forze libiche leali al regime hanno intanto riaffermato la loro presenza a Dehiba, una remota regione di confine al sud, facendo sventolare al posto di frontiera diverse bandiere verdi.