Prodi-Berlusconi: la sfida per il Colle?

ROMA – Un nuovo duello Prodi-Berlusconi, ma questa volta per la presidenza della Repubblica. La gustosa suggestione viene lanciata dall’’Espresso’ che in un lungo articolo a firma di Marco Damilano intitolato ‘Tentazione Quirinale’, mette in campo il Professore, l’unico che, di fatto, è riuscito a battere il Cavaliere alle urne, per la successione a Napolitano.


‘’Prodi – scrive l’Espresso – non torna in campo, per ora. Ma di certo è nel ristrettissimo club delle riserve della Repubblica. Al pari di Giuliano Amato e di Monti, ma con in più un legame con il sentimento popolare che ne fa il candidato numero uno alla successione di Giorgio Napolitano, quando verrà il momento. In alternativa, tanto per cambiare, a Berlusconi’’.


Lui nega un suo ritorno alla politica ma l’articolo lo pungola: non può considerarsi ‘’un pensionato illustre della politica’’. Una incoronazione che, a dire il vero, lascia un po’ di stucco l’entourage del Prof. Non commenta la portavoce Sandra Zampa. Mentre altri che gli sono stati vicini ai tempi di Palazzo Chigi si limitano a osservare come lui abbia sempre detto di non essere particolarmente interessato al Colle più alto.
– Con queste cose – ragiona fuori dai denti Marco Stradiotto, senatore del Pd e giovane sottosegretario del secondo governo Prodi – rischi di fargli più del male che del bene e io gli voglio bene, quindi…


L’ex premier, dice la parlamentare ‘prodiana’ Albertina Soliani, ‘’svolge un ruolo di sintesi e unità per l’Italia, l’Europa e anche l’Onu ed è chiaro che il nostro Paese avrebbe una coesione limpida e democratica in Prodi’’. Ma, pur nell’entusiasmo, osserva, bisogna fare i conti con i tempi e una discesa in campo ora è davvero prematura: ‘’in questo momento ci si puo’ limitare a dire che Prodi e’ un tesoro e un’opportunita’ per il Paese’’.
– Siamo in anticipo di tre anni – taglia corto il presidente per la giunta delle autorizzazioni della Camera Pierluigi Castagnetti – e mi sembra quindi intempestivo. C’è un presidente della Repubblica fino al 2013.


Lo stesso ragionamento lo fa anche il neo-capogruppo finiano Benedetto Della Vedova.
– Non mi sembra che la successione di Napolitano sia un tema all’ordine del giorno – afferma.
Clemente Mastella, che pure è considerato l’artefice della caduta dell’ultimo governo del professore sostiene che se il centro-sinistra vince le elezioni, allora ‘’Prodi è il candidato più accreditato’’.
– Per me è una delle persone meno capaci del nostro Paese – va giù senza mezzi termini il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri – . Se la scelta fosse del peggiore avrebbe qualche chance, altrimenti non ne vedo.


Se il candidato fosse lui Gasparri ancora una volta si troverebbe a non esprimere il proprio voto per il Colle.
– Sono in Parlamento dal 1992 – spiega – e non ho avuto la possibilità di votare nemmeno un presidente della Repubblica: né Scalfaro, né Ciampi, nè Napolitano, se fosse lui continuerei cosi’….