Bersani sfida il premier: «Vada via, comunali test nazionale»

ROMA – Le amministrative del 15 e 16 maggio avranno un valore nazionale, saranno un test sul consenso del governo. A lanciare la sfida a Berlusconi è stato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, forte di alcuni sondaggi avuti l’altro ieri, che vedono il centrosinistra vincente in caso di elezioni. Di qui la seconda sfida al premier, invitandolo a dimettersi e ad andare al voto anticipato.
– Se Berlusconi vuole forzare la mano – ha detto Bersani – dicendo ‘ho il consenso’, allora lo misuri. Provi ad andare al voto. La realtà è che vuole forzare le regole senza nemmeno avere il consenso, come vediamo da tutte le rilevazioni.


Proprio l’altro ieri al partito sono giunte alcune rilevazioni sui possibili scenari in caso di urne anticipate: Pd, Idv e Sel supererebbero il centrodestra di 1-3 punti, cifra che salirebbe in caso di alleanza larga. E questo spiegherebbe il grande successo – ragiona nel partito – dell’iniziativa del Pd della raccolta delle firme alla petizione per le dimissioni del premier: ‘’le prime milionate di firme’’ ha detto Bersani, saranno consegnate l’8 marzo a Palazzo Chigi.


Questi dati farebbero passare in secondo piano l’annosa questione delle alleanze.
– Problemi zero – ha detto il segretario a proposito di ciò -. Noi abbiamo fatto una proposta, quella di un’alleanza tra forze progressiste e moderate per un’opera ricostruttiva del Paese. Tireremo le somme, e chi si sottrae lo dovrà poi spiegare. Noi siamo tranquillissimi che la geografia delle nostre alleanze è sufficiente a sconfiggere comunque Berlusconi.
E a chi ha insistito, il segretario Pd ha risposto sicuro:
– Noi abbiamo un problema? Benissimo, andiamo a votare e vediamo se Berlusconi se la cava.
E per il segretario Democratico, il premier sa bene come andrebbe a finire:
– Per questo fa di tutto, come comprare i deputati o mettersi il fazzoletto verde della lega al taschino, come ha fatto ieri alla Camera.


Quasi sprezzate Bersani:
– Lo abbiamo visto già con la bandana, ma è ugualmente comico.
E poi la sfida delle amministrative, per le quali il Consiglio dei ministri ha fissato la data del 15 e 16 maggio.
– E’ la prima volta – ha detto il segretario del Pd – che la gente ha la possibilità di votare dopo un anno e mezzo. E’ un voto per la città, ma anche per il Paese. E noi lo diremo a tutti: ‘Vota per la tua città, ma vota anche per il tuo Paese’.


Bersani ha poi sottolineato che il centrosinistra, tranne Napoli, ha gia’ stabilito i candidati nelle grandi città:
– Nell’insieme noi siamo ai blocchi di partenza, mentre il centrodestra non lo è.