Ricerca, Napolitano: «No ai tagli con il machete»

ROMA – No a tagli con il machete sulla ricerca: le parole che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto ai fisici del Cern di Ginevra sono state una ”boccata d’aria fresca” per i tanti ricercatori italiani che, con l’istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) sono protagonisti di uno dei momenti più promettenti della ricerca internazionale.


– Anche in questa fase di tagli della spesa pubblica, di rigore in seguito all’accumulo di un grande stock di debito pubblico, ritengo che questi tagli non possano essere fatti con il machete. Non si possono mettere sullo stesso piano tutte le spese – ha detto Napolitano al termine della visita al Cern, dove ha sollecitato anche un maggiore contributo del settore privato alla ricerca. Invito raccolto in serata dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che da Helsinky giudica ”appropriate” le parole del Capo dello Stato spiegando di preferire al machete ”prudenza e saggezza”.


– Napolitano ha saputo parlare ai giovani ricercatori e la commozione di questi giovani è stata il miglior complimento per il presidente – ha detto il direttore scientifico del Cern, Sergio Bertolucci.


Una visita, quella del presidente della Repubblica, che per il presidente dell’Infn Roberto Petronzio ”viene a coincidere anche con un momento particolarmente felice per l’assidua presenza italiana al Cern”, con quattro italiani alla guida dei quattro grandi esperimenti dell’acceleratore di particelle più grande e potente del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc). Per Guido Tonelli, responsabile dell’esperimento Cms, la visita di Napolitano è stata ”un sostegno e uno stimolo nel proseguire nella nostra strada”.


Anche per Pierluigi Campana, che coordina l’ esperimento Lhcb, le parole di Napolitano sono ”motivo di soddisfazione per tutta la comunità scientifica italiana.


– Vediamo riconosciuto il lavoro fatto in questi anni. Oggi – ha aggiunto – ho sentito una grande


tensione e una grande soddisfazione: abbiamo sentito di avere un interlocutore.


E’stata una ”grandissima emozione”, anche per Fabiola Gianotti, a capo dell’ esperimento Atlas.


– Le parola che ha rivolto ai giovani sono state una boccata d’ aria fresca, così come l’ interesse del presidente verso la ricerca fondamentale.


Per Paolo Giubellino, alla guida dell’ Esperimento Alice, è stato ”molto importante che Napolitano abbia sottolineato il ruolo di centralità che la ricerca ha nel futuro di un Paese”.