Libia, Napolitano a Gheddafi: «Basta con la violenza»

Roma – «Gheddafi blocchi ogni azione militare contro il suo popolo». Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Ginevra durante l’intervento al Consiglio per Diritti Umani dell’Onu. «La violenza contro il popolo libico non può essere tollerata», ha aggiunto il capo dello Stato.


Una eventuale opzione militare in Libia «non è da considerare con leggerezza». Così il ministro degli Esteri Franco Frattini, rispondendo a una domanda nel corso dell’intervista a Radio 24. – Evidentemente -ha proseguito- ci vogliono mandati precisi del Consiglio di sicurezza, della Nato, ma soprattutto abbiamo sentito le parole molto chiare della Lega araba la quale ha detto con assoluta chiarezza: ‘gli occidentali non entrino con militari, con eserciti, con forze armate’. Solo chi non conosca per niente il mondo arabo – ha affermato Frattini – può parlare con leggerezza di un’azione nel cuore del mondo arabo da parte di militari occidentali.


Quanto a Gheddafi, non è più un interlocutore possibile, ha considerato il ministro, «lo ha detto l’intera comunità internazionale, si tratta di una persona, lui stesso e la sua famiglia – ha sottolineato Frattini – sottoposti a sanzioni gravi dal Consiglio di sicurezza dell’Onu».


– Stiamo aiutando il popolo libico – ha proseguito il titolare della Farnesina – ma il trattato Italia-Libia è giuridicamente sospeso perché, semplicemente, viene meno un interlocutore. Un trattato si firma tra due governi, ma resta in vigore tra due Stati – ha sottolineato il ministro – Ho detto con grande chiarezza che non deve essere annullato, deve considerarsi sospeso, perché noi speriamo presto in una nuova Libia e quel trattato deve riprendere vigore.


Al via nel frattempo la missione umanitaria italiana.


– Le missioni italiane in Nordafrica sono partite: il team di ricognizione avanzata è già operativo da questa mattina. Siamo pronti a far partire due operazioni: una diretta a Bengasi per fornire assistenza umanitaria, e una più impegnativa diretta in Tunisia, al confine con la Libia – ha detto il direttore generale per la Cooperazione e lo Sviluppo del ministero degli Esteri, Elisabetta Belloni, a Sky Tg24 Mattina. Al confine tra Libia e Tunisia mi risulta che la pressione sia calata rispetto ai giorni precedenti – ha spiegato il funzionario della Farnesina – ma temiamo che il flusso dalla Libia continui e riprenda nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Siamo pronti soprattutto a rimpatriare, su richiesta del governo egiziano e tunisino, i lavoratori egiziani che si trovavano in gran numero in Libia e che ora vogliono tornare in Egitto. Si tratta di una crisi di dimensioni tali per cui è fondamentale che non solo l’Europa nel suo insieme ma anche l’intera comunità internazionale – ha proseguito Belloni – uniscano le forze per rendere più efficaci le operazioni. In ambito europeo sono state denunciate alcune criticità, alcune lentezze e vi è margine per fare meglio e di più. Tuttavia questa crisi -ha concluso- necessita uno sforzo aggiuntivo.