Riprendono i duelli alla Camera: Udc con la maggioranza

ROMA – Dopo quasi due anni dal primo via libera del Senato e una settantina di sedute in commissione Affari Sociali alla Camera, il ddl sul testamento biologico approda nell’Aula di Montecitorio. Il voto finale è slittato all’inizio di aprile, quindi ci sarà tempo per emendamenti e ‘strategie’ parlamentari, ma già a poche ore dall’avvio del dibattito si assiste a una sorta di ‘tutti contro tutti’. E i nodi su cui più alto è il livello dello scontro restano quelli dell’obbligo di alimentazione e idratazione del paziente, e la relazione col medico, che non è vincolato a seguire le dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat).


La maggioranza va avanti, decisa a portare a casa il provvedimento per evitare altre ‘’derive’’ della magistratura. Ma anche se il fronte è compatto sulla ‘’difesa della vita’’, non sono pochi i distinguo che si sono levati nelle ultime settimane, a partire da un editoriale di Giuliano Ferrara, seguito dalla presa di posizione del ministro della Cultura, Sandro Bondi, sull’opportunità di una legge. In ogni caso i numeri non dovrebbero mancare, perchè l’Udc ha già dichiarato il suo sostegno al disegno di legge, anche se presenterà alcuni emendamenti ‘’migliorativi’’ del testo. Modifiche sulle quali il governo, per voce del sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, non ha escluso che la maggioranza potrebbe convergere. Dal canto suo l’Api lega il suo sì all’approvazione di alcuni correttivi.


Mentre i cattolici del Pd, Beppe Fioroni in testa, si sono alla fine posizionati sul ‘’meglio nessuna legge’’ di quella proposta dalla maggioranza, stesso approdo del gruppo al completo, anche se per motivazioni diverse. Se il segretario dei democratici Pier Luigi Bersani, ha parlato infatti di ‘’legge che non è matura’’, motivo per il quale il gruppo chiederà la sospensiva (cioè il ritorno del ddl in commissione per un ulteriore approfondimento) per i cattolici del suo schieramento invece il ddl va fermato perchè così com’è potrebbe aprire la strada ‘’all’eutanasia passiva’’.


Anche l’Idv tenterà di sbarrare il passo al ddl presentando una mozione di minoranza e la pregiudiziale di costituzionalità. Pregiudiziale preannunciata anche dai Radicali che, insieme ad Associazione Luca Coscioni e Lista Bonino-Pannella, protesteranno, con un sit-in, oggi, davanti a Montecitorio. Fli, infine, proverà invece la strada di un unico emendamento che riscrive in toto il provvedimento in chiave ‘soft law’. Tutte le ‘armi’, parlamentari insomma, sono in campo, per cercare di fermare il provvedimento attirando i potenziali ‘incerti’ della maggioranza. In particolare, sono le terapie e il fatto che le Dat non siano vincolanti a dividere le posizioni in campo. Il testo che la Camera si appresta ad esaminare è stato modificato rispetto a quello del Senato, e dovrà dunque tornare a Palazzo Madama per il via libera definitivo. Ecco i punti principali del provvedimento:


– ALIMENTAZIONE e idratazione: il testo prevede che non possano mai essere sospese, perchè considerate ‘sostegno vitale’ e non ‘terapie’, tranne quando ‘’non più efficaci o non adeguati alle condizioni di vita del paziente’’ (‘eccezione’ introdotta alla Camera).


– DAT: sono dichiarazioni anticipate di trattamento del paziente in previsione di una futura perdita della capacità di intendere e volere. Prevedono la nomina di un fiduciario. Non sono obbligatorie e durano 5 anni; non sono vincolanti.


– MEDICO: non è obbligato a seguire le Dat, ma le valuta ‘’in scienza e coscienza’’. In caso di controversia col fiduciario, si avvarrà del giudizio di un collegio medico, anche questo non vincolante (altra modifica introdotta).