Napolitano: «Ora basta con la cultura delle donne oggetto»

ROMA – Nel giorno della festa dell’8 marzo il capo dello Stato Giorgio Napolitano sollecita una rivoluzione culturale contro ‘’l’immagine consumistica che riduce la donna da soggetto ad oggetto, esponendola anche a comportamenti aggressivi che arrivano fino al delitto’’. Un appello, quello che arriva dal Colle, condiviso dall’opposizione che, pur non citando mai esplicitamente il caso Ruby, parla di ‘’mercificazione della donna’’ attaccando i comportamenti del premier.
– Bisogna reagire a questo veleno che rischia di distruggere gli anticorpi morali del Paese – dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani dal palco allestito a piazza Di Pietra a Roma per la raccolta di firme ‘Berlusconi, dimettiti’.
– Questo non è moralismo, non è giustizialismo – spiega – ma civismo. E’ serietà nella conduzione della cosa pubblica.


E a tirare in ballo il premier, presente sullo sfondo della ricorrenza dell’8 Marzo, è anche il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchito che denuncia il rischio che sulla festa pesi ‘’la strumentalità politica contro Berlusconi’’. E rilancia.
– Grazie all’azione di alcuni magistrati che passano ai giornalisti amici alcuni brani di intercettazioni del tutto privi di rilievo penale ci troviamo di fronte ad un ulteriore imbarbarimento della vita politica italiana. Vediamo così, che alcuni di coloro, donne e uomini, che nel ‘68 cavalcavano la trasgressione e la libertà dei costumi fino ad esaltare ‘i porci con le ali’ adesso sono diventati bacchettoni, bigotti e ultramoralisti: un esito del tutto squallido determinato per un verso dal percorso di vita di alcuni rivoluzionari che sono diventati reazionari e per altro verso da pure ragioni di faziosità politica.


Su una cosa, però, maggioranza e opposizione sono d’accordo. La parità tra donne e uomini in molti campi è ancora lontana. Lo denuncia il leader di Idv Antonio Di Pietro che ritiene ‘’essenziale, in uno Stato che voglia dirsi democratico, garantire un’occupazione alle giovani lavoratrici che ancora oggi hanno meno spazio rispetto agli uomini’.


Diseguaglianza sostanziale tra i sessi su cui lancia l’allarma anche Cicchitto che rivendica ‘’il provvedimento del Pdl sulla composizione dei consigli di amministrazione’’. Nel dibattito sollecitato dalla Festa intervengono anche le donne del Governo. E se il ministro Mara Carfagna invita a ‘’non accontentarsi’’ e chiede alle forze politiche e sociali ‘’uno sforzo, una reale parità’’ di accesso per le donne’’, la collega dell’Istruzione Maria Stella Gelmini ricorda ‘’il ruolo straordinario che hanno avuto nel processo unitario, nella formazione della cultura e dello spirito italiano’’. Per il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, invece, l’8 marzo dovrebbe essere l’occasione per un bilancio, più che una data da festeggiare. Ci tiene a precisare di non essere mai stata ‘’femminista’’ il ministro Giorgia Meloni che in un dibattito in diretta tv sul sito delle Corriere della Sera, con la deputata del Pd Livia Turco, ritiene che sia più importante ‘’combattere le discriminazioni’’.