I ribelli riprendono tre cittadine. Dall’inizio sono 365 i morti

ABIDJAN – In Costa d’Avorio i ribelli hanno conquistato la terza cittadina nella parte occidentale del paese africano, secondo quanto riferito dalle forze fedeli al presidente Laurent Gbagbo, mentre il governo ha annunciato che tre persone sono morte in un attacco ribelle ad Abidjan.

Lo stallo tra Gbagbo e il rivale Alassane Ouattara, dopo un’elezione presidenziale contesa, ha provocato battaglie a colpi d’arma da fuoco nelle strade e ha incoraggiato le Nuove Forze, un gruppo ribelle del nord che ora sostiene Outtara, ad avanzare verso sud, in quelli che sono gli scontri più gravi dalla guerra civile del 2002-2003.

I ribelli hanno conquistato lunedì Toulepleu, ha detto il capo delle operazione del Fronte per la Liberazione del Grande Ovest che fa capo a Gbagbo.

Intanto, almeno tre ivoriani sono stati uccisi e 30 feriti in un attacco dei ribelli durante la notte in un villaggio vicino alla periferia di Abidjan, considerato fedele a Gbagbo, ha detto il suo ministero dell’Interno, secondo cui una chiesa cattolica ora ospita 700 persone fuggite.

Le Nazioni Unite temono che il paese, primo produttore mondiale di cacao, scivoli in una guerra totale, prospettiva che ha fatto raggiungere ai futures sul cacao il livello più alto degli ultimi 30 anni.

Per l’Onu, Outtara ha vinto le elezioni presidenziali con otto punti di vantaggio, ma Gbagbo, presidente uscente, ha contestato la regolarità del voto, sfidando la pressione internazionale che chiedeva le sue dimissioni e usando l’esercito, che gli è largamente leale, per schiacciare il dissenso.

Finora nella crisi sono morte almeno 365 persone, secondo l’Onu. Intanto sono circa 300mila gli ivoriani fuggiti dalle loro case ma rimasti nei confini del Paese, mentre 72mila hanno riparato in Liberia.