Pd: «Leggi ‘ad personam’» Pdl: «Il testo non c’è ancora»

ROMA – Vigilia agitata per la bozza di riforma della giustizia che oggi approda sul tavolo del Consiglio dei ministri dopo il vaglio del Quirinale e le limature del vertice serale a palazzo Grazioli. Le opposizioni hanno abbandonato l’iniziale cautela e dato fuoco alle polveri, passando ai raggi X un testo che, dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, è una ‘’manovra per dare copertura sul piano politico generale e costituzionale al bricolage domestico dell’aggiustamento delle leggi ad personam, e continuare a non parlare dei problemi seri’’.

A fronte della ‘preventiva’ bocciatura da parte delle minoranze, il Pdl ha ribattuto che c’è chi ha voluto criticare un testo che ancora non c’è.
– La riforma – ha detto Enrico Costa, capogruppo del Pdl in Commissione Giustizia alla Camera – sarà profondamente innovativa dal punto di vista culturale, equilibrata nel rapporto tra poteri, totalmente neutra rispetto a specifiche e singole situazioni giudiziarie. L’opposizione critica un testo che ancora non ha visto e questo atteggiamento ne qualifica la credibilità.

Va con i piedi di piombo Futuro e Libertà. Giulia Bongiorno dice che prima vuole vedere i testi ma intanto mette in chiaro di essere ‘’contraria a tutte le modifiche che possano cambiare in peggio l’autonomia della magistratura’’. Più politico e tranchant il giudizio di Italo Bocchino, vicepresidente di Fli, per il quale il clima non promette niente di buono perchè ‘’oggettivamente l’autorevolezza di Berlusconi su questo argomento è minata da quattro processi in corso’’.
– Il rischio – osserva – è quello di far sembrare la riforma della giustizia più come una risposta alla magistratura che una volontà di fare una vera riforma.

Aperto al confronto l’Api di Francesco Rutelli, a patto però che non venga ‘’smontata’ la costituzione. A rassicurare Silvio Berlusconi ci pensa comunque l’alleato di ferro Umberto Bossi:
– Non c’è nessun problema, aspettiamo il Consiglio dei ministri ma la riforma passerà.