Un rimpasto a piccoli passi

GENOVA – «Aspettando di conoscere nel dettaglio le motivazioni che hanno fondato la decisione di sciogliere il Consiglio comunale di Bordighera, esprimo il mio rammarico e la mia costernazione per un fatto negativo che porta alla ribalta delle cronache parte significativa del territorio provinciale». Lo ha dichiarato il presidente della Provincia di Imperia Luigi Sappa, annunciando la decisione presa dal Consiglio dei ministri di sciogliere il Comune di Bordighera.


– Il mio rincrescimento – ha spiegato Sappa – è dovuto alla constatazione che, indipendentemente da quanto possano aver inciso i condizionamenti delle organizzazioni criminali mafiose, è stata cancellata l’espressione della cittadinanza locale che fu chiamata alle urne nel 2007.


Il presidente della Provincia ha poi aggiunto:
– Valutando sia il provvedimento in tutta la sua gravità, sia le considerazioni contenute nella relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia sono profondamente turbato da uno scenario decisamente allarmante e sconfortante. Come amministratore e come cittadino, mi auguro, anzi ne sono certo – e in tal senso pienamente collaboro – che gli uffici dello Stato preposti alla sicurezza, assieme alla magistratura, sappiano fronteggiare l’emergenza, per ristabilire la legalità e il pieno assetto democratico nel nostro Ponente.


Per Lorenzo Basso, segretario regionale Pd della Liguria, lo scioglimento «è una conferma evidente dell’allarmante livello di penetrazione dell’illegalità in quel comune e più in generale nel tessuto socio-economico del Ponente Ligure».


Una decisione tristemente storica per tutto il Nord Italia, essendo l’unico precedente lo scioglimento di Bardonecchia nel 1995. Basso ricorda poi l’impegno del Pd «nel contrastare l’omertà sulla quale prosperano le culture mafiose» e sostiene che, «mentre il Pd era in prima linea su questo fronte, alti dirigenti del centrodestra si affannavano a negare e sminuire il fenomeno».