Libia, vertice Ue: «Ora insorti nostro interlocutore»

BRUXELLESs – L’Unione Europea «è pronta a dialogare con le nuove autorità libiche per aiutare il Paese a costruire uno stato costituzionale ed a sviluppare lo stato di diritto». E’ quanto si legge nella bozza del vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue, nella quale si sottolinea anche che i 27 sono «pronti a rispondere alle richieste del popolo libico di assistenza alla ripartenza dell’economia libica».


«Il colonnello Gheddafi deve abbandonare il potere immediatamente», affermano i leader dell’Ue, che esprimono «profonda solidarietà al popolo libico ed alle vittime». «L’uso della forza contro i civili, specialmente con mezzi militari, è inaccettabile – ribadiscono – e deve cessare immediatamente. La sicurezza della popolazione deve essere assicurata con tutti i mezzi necessari. I responsabili saranno messi di fronte alle loro azioni con pesanti conseguenze».


Inoltre, «gli Stati membri più direttamente interessati dai movimenti migratori necessitano della nostra fattiva solidarietà». L’Ue, quindi, «si consulterà con i Paesi interessati della regione per quanto riguarda il sostegno tecnico-finanziario atto a migliorare il controllo e la gestione delle frontiere, nonché le misure atte a facilitare il rimpatrio dei migranti nei Paesi d’origine».


La riunione dei capi di Stato e di governo a Bruxelles si è aperta oggi con l’appello del presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy per una azione comune.


– E’ cruciale agire e reagire insieme, come Unione Europea, oggi, e nelle settimane e nei prossimi mesi – ha detto riferendosi alla decisione di Francia e Gran Bretagna d’accordo, come ha spiegato Nicolas Sarkozy al suo arrivo al summit, «per interventi mirati puramente difensivi nel caso in cui il Colonnello Gheddafi faccia uso di armi chimiche o compia raid aerei contro la popolazione».


Una decisione criticata dai leader europei arrivati a Bruxelles per il vertice al quale ha partecipato anche Silvio Berlusconi.


– Auspico che oggi invieremo un segnale d’unità, perché essere divisi non servirebbe che gli interessi di Gheddafi – aveva dichiarato la cancelliera tedesca Angela Merkel prima della riunione.


Un annuncio preceduto dalle critiche del primo ministro lussemburghese Jean-Claude Juncker («gli europei farebbero bene a prendere le decisioni che devono prendere durante il vertice Ue e non un giorno prima», ha detto) e dal suo omologo belga Yves Leterme («è necessario avere una posizione comune per rafforzare la credibilità dell’azione esterna dell’Unione europea»).


Durante il vertice arriva come una scure la minaccia di Muammar Gheddafi. In un messaggio trasmesso dall’agenzia ufficiale Jana, il colonnello libico ha detto che, se l’Europa «non appoggia e ignora il ruolo attivo della Libia nella lotta all’immigrazione e come garante della stabilità del Nord Africa e, in generale, in tutta l’Africa», la Libia potrebbe «ritirarsi dagli sforzi di lotta contro il terrorismo», «cambiare completamente la sua politica rispetto ad al-Qaeda» e mettere fine «alla lotta contro l’immigrazione clandestina», consentendo a «milioni di neri» di approdare in Europa.


L’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza Catherine Ashton ha annunciato che domenica sarà al Cairo per un incontro con il segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, dedicato alla situazione in Libia. Tra le richiesta emerse dal vertice europeo c’è proprio quella, avanzata da Van Rompuy, di un «vertice speciale a tre tra Unione europea, Lega Araba e Unione africana».