Giappone, terremoto 8.9 Richter. Scattata l’emergenza nucleare. Tsunami di 10 metri sulle coste

TOKIO – Un potente terremoto di magnitudo 8.9 della scala Richter è stato registrato a 150 chilometri dalla costa del Giappone. Subito è stato lanciato un allarme di tsunami con onda anomala di almeno sei metri. L’intensità del sisma, inizialmente fissata a 7.9 è stata innalzata a 8.8 dallo Us Geological Survey Said. Alla scossa iniziale, con epicentro a 130 chilometri a est di Sendai e 373 chilometri nord-est di Tokyo e a una profondità di 24,4 chilometri, sono seguite altre scosse di assestamento.


Per avere un’idea del bilancio delle vittime bisognerà attendere: al momento si contano almeno 26 morti e 30 dispersi. Solo nella prefettura di Iwate riferiscono di almeno 10 morti. Le vittime sono state registrate nella parte nord orientale del Paese e nella regione di Kanto. I feriti sarebbero almeno 100 e fra i dispersi ci sarebbero alcuni bambini risucchiati in mare, secondo quanto riportato dal canale Nhk.


Stando all’emittente che cita funzionari locali, le vittime sono state riportate a Minami Soma, nella prefettura di Fukushima, dove l’agenzia Kyodo riferisce di 8 dispersi per una frana. Secondo l’agenzia che cita fonti della polizia, ci sono diverse persone ferite e una nuvola di fumo nero fuoriesce da un palazzo nella zona di fronte al mare di Tokyo. Un blackout è segnalato in tutta la prefettura di Yamagata.


Il terremoto ha provocato una serie di incendi nella capitale. Le immagini in tv mostrano una raffineria in fiamme alle porte di Tokyo. L’aeroporto di Narita, vicino alla capitale, e quello di Sendai, sono stati chiusi.


Dopo la potente scossa è scoppiato un incendio nel locale turbine della centrale nucleare Onagawa della prefettura di Miyagi, nel nordest del Giappone.


Il governo di Tokyo ha assicurato che per ora non si sono verificate fughe di radioattività dalle centrali ma ha dichiarato una situazione di emergenza sull’energia nucleare. Lo riferisce ‘Europa Press’, spiegando che la misura viene annunciata in caso di fughe radioattive o di avarie nel sistema di raffreddamento. L’Aiea ha affermato in un comunicato che sta cercando di raccogliere ulteriori informazioni su quanto sta succedendo per capire se le installazioni nucleari potrebbero essere a rischio per le conseguenze dello tsunami generato dal terremoto. Le quattro centrali nucleari più vicine all’epicentro del sisma erano state immediatamente bloccate per sicurezza.


Un filmato andato in onda sull’emittente pubblica NHK ha mostrato numerose auto sommerse dall’onda del mare Kamaishi, nella prefettura Iwate, mentre l’onda di 4,20 metri dello tsunami si abbatteva sulla costa.


La prima scossa è stata registrata alle 14.45 locali. Alcuni edifici di Tokyo sono andati in fiamme.


In seguito al terremoto è scoppiato un incendio in un impianto siderurgico di Chiba. Lo ha riferito l’agenzia Kyodo, precisando che dopo il sisma ci sono state anche numerose frane che potrebbero aver sepolto diverse persone.


A Tokyo, l’emittente NHK parla di alcuni edifici in fiamme e molti feriti, spiegando che tra i danni prodotti dalla forte scossa di 8.9 , ci sono anche crolli di tetti in diversi edifici di Tokyo e Yokohama. Nella prefettura di Miyagi l’aeroporto di Sendai è stato invece chiuso. In città vengono segnalati blackout elettrici e fughe di gas in diverse zone.


La regione nordorientale del Giappone era già stata colpita da un forte sisma di magnitudo 7.3 della scala Richter mercoledì scorso che non aveva provocato vittime.


A Tokyo si è riunito il gabinetto di crisi e il governo ha deciso di inviare i militari nella prefettura d Miyagi. Otto aerei del ministero della Difesa controlleranno dall’alto i danni provocati nelle aree più colpite. Intanto a Tokyo è stato sospeso il traffico della metropolitana e della veloce ferrovia leggera, che non avrebbero comunque riportato gravi danni dalle scosse.


Il primo ministro Naoto Kan in un primo commento ha detto che il terremoto ha causato «ingenti danni» mentre per il segretario del gabinetto nipponico, Yukio Edano, probabilmente si è trattato del peggior sisma della storia del paese.


Trenta squadre di soccorso delle Nazioni Unite sono in allerta e pronte a fornire il loro aiuto in Giappone. Lo ha annunciato Elisabeth Byrs, portavoce dell’Ufficio Onu per il coordinamento delle questioni umanitarie. «I nostri esperti sono in stretto contatto con le autorità giapponesi e finora tutte le risorse nazionali del Giappone sono pienamente impegnate nella risposta all’emergenza», ha detto la funzionaria Onu, spiegando che ci sono»squadre internazionali in allerta con 30 team pronti a essere impiegati su richiesta del Giappone».


Il Giappone ha emesso un allarme tsunami di sei metri e il Pacific Tsunami Warning Center delle Hawaii ha avvertito che l’allarme vale per Giappone, Russia, Marcus Island e Marianne del nord. Una avvertenza tsunami è stata emessa per Guam, Taiwan, Filippine, Indonesia e isole Hawaii. Il Servizio meteorologico degli Stati Uniti ha lanciato un allarme tsunami anche per la costa nordamericana del Pacifico, dall’Alaska alla California.


Intanto l’Unità di Crisi della Farnesina, in contatto con l’ambasciata d’Italia a Tokyo, sta verificando l’eventuale coinvolgimento di italiani. Per i familiari che volessero avere notizie dei loro parenti a Tokyo e’ stato attivato il numero telefonico dedicato 055/2779254.


Per il momento si sa che stanno tutti bene i 311 componenti dell’orchestra e dello staff del Maggio Musicale Fiorentino che si trovano dagli inizi di marzo a Tokyo per una lunga tourneè.


Stando ad informazioni dell’ambasciata venezolana in Giappone, i cittadini venezolani nel Paese sarebbero circa 400 e di loro ancora non si sa nulla, per le difficoltà nelle comunicazioni. L’ambasciatore del Venezuela, Seiko Ishikawa, in una conversazione telefonica con il network venezolano Globovisiòn (all-news), ha riferito che si teme per 8 studenti che studiano presso l’università di Tojocù. L’università, comunque, sarebbe a salvo da Tsunami per trovarsi sulle falde di una collina.


L’Ambasciatore Seiko Ishikawa ha consigliato i familiari dei cittadini venezolani in Giappone di mettersi in contatto con la sede diplomatica via e-mails, per la difficoltà nelle comunicazioni telefoniche. Anche riferito che i danni nelle città sono ingenti.


L’allarme tsunami è stato lanciato anche in molti paesi centroamericani e sudamericani, le cui coste potrebbero essere colpite da onde di grosse dimensioni. Allarme tsunami in Nicaragua, Cile, Messico, Puerto Rico, Guatemala, El Salvador, Honduras, Ecuador, Colombia, Perù.