Giappone, oltre 10mila morti. Cresce l’incubo nucleare

TOKYO – Per il Giappone ‘’è il momento più difficile dalla fine della Seconda guerra mondiale: chiedo a tutti la massima unità’’. E’ l’appello lanciato dal premier giapponese Naoto Kan, parlando alla nazione in un discorso accorato in cui ha tentato di arginare i timori, altissimi, per un disastro nucleare in seguito ai danni provocati dal sisma e ha insistito:
– Non sarà una nuova Cernobylñ.


Ma il ‘’rischio che il reattore n.3 di Fukushima, ora sotto stress, possa avere un’esplosione simile a quella del reattore n.1’’ fa crescere la paura nel Giappone devastato dal terremoto e dallo tsunami che ha provocato più di 10mila morti solo nella prefettura di Miyagi, secondo fonti della polizia citate dall tv pubblica Nhk.
Si susseguono le notizie e gli allarmi per i danni alla centrale di Fukushima, con dettagli che emergono di ora in ora più preoccupanti: le barre di combustibile al reattore n.3 hanno subito danni, dopo che i tentativi di evitarlo, ha riferito il ministro dell’Economia e dell’Industria nipponico, “non hanno avuto effetti”.


La paura mette in fuga anche gli stranieri, con Parigi che oggi è la prima ad esprimersi in maniera esplicita: l’ambasciata di Francia Tokyo invita i propri cittadini a lasciare la capitale giapponese e la sua regione, per i rischi collegati al terremoto, incluso ‘’il rischio di contaminazione’’. Uno scenario catastrofico che emerge anche dai dati sulle vittime del terremoto che ha colpito venerdì il nord-est del Paese e la cui magnitudo è stata oggi rivista a 9, un fenomeno sismico senza precedenti anche per il Giappone: la polizia ha fornito dapprima un bilancio di circa 1.600 morti, ma in seguito Naoto Takeuchi, capo della polizia della prefettura di Miyagi ha parlato di almeno 10mila morti e dato il gran numero di persone ancora disperse, si teme che le vittime siano decine di migliaia. Il capoluogo della prefettura, Sendai, è stato devastato da un’onda anomala di oltre 10 metri di altezza e centinaia di corpi sono stati rinvenuti lungo le coste.


In città mancano cibo, acqua e carburante, lunghe code si sono formate davanti ai pochi negozi aperti e file ancora più lunghe di veicoli bloccano le strade che portano alle stazioni di rifornimento di carburante, mentre nell’intera zona migliaia di sfollati hanno trascorso un’altra notte al freddo, in rifugi di fortuna. Milioni di persone sono rimasti senza corrente elettrica e ieri il premier ha comunicato che a partire da oggi e sino a fine aprile verrà razionata l’erogazione di elettricità in tutto il Paese, a causa del blocco delle centrali nucleari.
L’impatto del sisma sull’economia giapponese sarà ‘’considerevole’’, ha fatto sapere il governo. Gli evacuati sono 300.000, di questi 200.000 solo nel distretto di Fukushima dove sono almeno 160 le persone esposte al rischio contaminazione in seguito all’esplosione nella centrale nucleare. L’Agenzia meteorologica giapponese (Jma) ha intanto prima declassato ad allerta (per onde non superiori al mezzo metro di altezza) l’allarme tsunami su tutte le coste dell’ arcipelago e poi ha revocato anche l’allerta. Ma il portavoce dell’Agenzia, Takashi Yokota, ha ammonito su possibili scosse di assestamento fino al grado 7 della scala Richter e possibili nuovi tsunami.

Il film dell’emergenza nucleare

ROMA – Ecco le fasi principali dell’emergenza nucleare che ha colpito il Giappone in seguito al sisma e al successivo tsunami:


– VENERDI’ 11 MARZO: – Al momento del sisma si è attivata automaticamente la procedura di spegnimento per 11 dei 54 reattori giapponesi, in quattro centrali.


– Nella centrale di Onagawa (prefettura di Miyagi) viene segnalato un principio di incendio in una turbina, subito domato e senza conseguenze di rilievo. Poco prima il governo dichiara lo stato di emergenza perchè il raffreddamento di uno dei reattori di Onagawa non procede come previsto.


– Nella centrale di Fukushima I un black-out elettrico interrompe la procedura automatica per il raffreddamento dei reattori. Le autorità locali invitano i residenti in un raggio di tre chilometri dal sito atomico a lasciare temporaneamente le proprie abitazioni.


– A Fukushima I, secondo il protocollo d’emergenza, viene usata acqua di mare per raffreddare il reattore 1. Viene registrato un innalzamento del livello di radiazioni. Il ministro dell’Industria parla di una possibile fuga radioattiva.


– Il livello di radioattività registrato nella sala di controllo del reattore 1 della centrale di Fukushima è di mille volte il normale. Mezz’ora dopo, il premier Naoto Kan chiede l’evacuazione di un’area di 10 km attorno alla centrale.


– SABATO 12 MARZO: – L’Ente giapponese per l’energia elettrica rende noto che nel reattore n.1 di Fukushima è stato fatto fuoriuscire vapore radioattivo per far diminuire la pressione troppo elevata.


– L’agenzia Kyodo parla di ‘’alta probabilità’’ che sia in corso una fusione nucleare a Fukushima, dove si rileva la fuoriuscita di cesio radioattivo. Si vede fumo bianco uscire dalla centrale. Poi si verifica un’esplosione.
– La società di gestione dell’impianto, la Tepco, informa che è crollato il tetto del reattore. L’esplosione è stata causa dall’idrogeno reso instabile dalla decompressione. Feriti sette impiegati. Nel pomeriggio un incidente ad una gru del reattore 2 causa invece la morte di un tecnico e 4 feriti.


– Il raggio dell’evacuazione dell’area del sito nucleare Fukushima 1 è stato ampliato da 10 a 20 km. – Si decide di usare acqua di mare anche per raffreddare il reattore 3. Tre persone vengono ricoverate perchè esposte alle radiazioni. A fine giornata l’Agenzia nipponica per la sicurezza nucleare dice che i contaminati potrebbero essere 160.


– L’Agenzia nucleare nipponica classifica l’incidente di Fukushima al livello 4, su una scala di 7.
– L’Aiea comunica che le persone evacuate dall’area di Fukushima 1 e 2 sono 140 mila. – DOMENICA 13 MARZO: – Il governo giapponese mette in guardia dai rischi di fusione dei reattori 1 e 3 di Fukushima 1. Due ore dopo si parla di rischio di esplosione del reattore 3.


– Il ministro dell’Economia nipponico informa di ‘danni alle barre di uranio’ del reattore n.3.
– La decisione di raffreddare anche il reattore 2 di Fukushima con acqua di mare. Intanto si teme che il materiale radioattivo fuoriuscito possa ricadere a terra con la pioggia.


– Si vede fumo uscire dalla centrale di Onagawa. Pochi minuti e viene decretato lo stato di emergenza.


– Si blocca l’impianto di raffreddamento della centrale nucleare di Tokai. Ma un’ora dopo riprende a funzionare.