Con Lavezzi il Napoli torna a correre

PARMA – Un gol e un assist per ricominciare una storia d’amore. Quella tra Lavezzi e il popolo di Napoli, ‘tradito’ dal Pocho nel momento chiave della stagione. Il personale riscatto dell’argentino comincia dal Tardini, dove, dopo 45’ difficili, trascina il Napoli a una vittoria chiave per restare al terzo posto, respingere l’assalto dell’Udinese e, per chi ama sognare, riavvicinare Milan e Inter.


Ma tuona il Parma, travolto nella ripresa dopo un primo tempo chiuso in vantaggio: “Ora basta, non ne possiamo più: parlano tutti e parliamo anche noi”, alza la voce il dg Pietro Leonardi, che ricorda le lamentele del Napoli dopo gli episodi con il Brescia. Nel mirino dei gialloblù soprattutto il pareggio in fuorigioco di Hamsik e l’espulsione di Galloppa; episodi che in pochi minuti, hanno cambiato la partita.


La frustata che in avvio impaurisce il Napoli arriva poco dopo la metà del primo tempo. Il killer è, ironia della sorte, un napoletano: Raffaele Palladino di Mugnano, paesino a pochi chilometri dal capoluogo, indovina una sventola perfetta da centro area sugli sviluppi di un angolo alzato di testa da Paci. Un gol splendido che premia il migliore del Parma. Sue le uniche conclusioni gialloblù del primo tempo: già al 2’ aveva angolato troppo da destra dopo aver bruciato Ruiz; un minuto dopo era stato De Sanctis a dirgli di no su tiro a giro dal lato opposto. Colpito a freddo, il Napoli prova a scuotersi, spronato dagli oltre 6.000 tifosi saliti in Emilia. Ma, più che la difesa inedita schierata da Mazzarri (esordio ‘forzato’ di Ruiz viste le assenze di Aronica e Campagnaro), a non rispondere ai comandi è il trio delle meraviglie là davanti: Hamsik non pervenuto, Lavezzi volenteroso, ma perso tra dribbling inutili e inconcludenti. Così a provarci è il solo Cavani: Lucarelli però lo anticipa miracolosamente sotto porta al 44’ e Paci un minuto dopo ribatte un suo colpo di testa sulla linea di porta.


Nell’intervallo la metamorfosi. Del Napoli e di Lavezzi. Al 7’ il ‘Pocho’ si invola sulla destra, fa saltare il banco della difesa del Parma e pesca Hamsik davanti al portiere per il pareggio. Gol in netto fuorigioco: ma sufficiente a dare inizio all’arrabbiatura di Leonardi e del presidente Ghirardi contro Morganti e tutto il sistema. Il Napoli fa bis quattro minuti dopo: triangolo di Lavezzi con Hamsik, difesa tagliata fuori con due passaggi e diagonale nell’angolino opposto del ‘Pocho’.


Il quarto d’ora orribile del Parma, però, non è ancora finito: due minuti dopo Galloppa commette fallo su Pazienza, rosso diretto (sanzione troppo severa).
Marino, allora, si affida a Crespo e Giovinco, in panchina per un risentimento nell’ultima rifinitura. E proprio Giovinco, su punizione, fa tremare gli azzurri, ma l’uomo in meno apre praterie in contropiede. Spreca due volte Zuniga, Cavani lo imita allungando il suo digiuno e così per il 3-1 bisogna aspettare fino al 42’: Gargano beffa gli immobili Paci e Valiani e Maggio può infilare Mirante in uscita. Game over.


Esulta la curva azzurra, mentre al Parma saltano i nervi: “Ora basta stare zitti, vogliamo rispetto”, urla Leonardi, che sa di aver perso un’occasione d’oro in chiave salvezza (ma Marino non si tocca, assicura la società). Al Napoli, invece, ritornano fiducia e sorriso: è l’effetto Lavezzi, la storia d’amore può ricominciare.