Preziuso: “Siamo stati creativi e siamo stati premiati”

CARACAS- “Abbiamo registrato una crescita impressionante, in un momento economico difficile per il Paese. Il nostro settore industriale, lo scorso anno, ha subito una flessione del 40 per cento. Non così Alitalia. La nostra espansione è proseguita mese dopo mese. Il paragone è ovviamente con l’anno precedente. E già a gennaio si conferma questo stesso ‘trend’. E’ una crescita che soddisfa. Da sottolineare, poi, che abbiamo disegnato un programma di miglioramento dei nostri servizi sia al telefono che in agenzia o in aeroporto. E’ una strategia molto importante che ci ha permesso di guadagnare tanti, tanti nuovi clienti. Inoltre, abbiamo introdotto altri prodotti dell’Alitalia e servizi inediti. Insomma, stiamo guadagnando la preferenza dei clienti venezolani”. Parole intrise di ottimismo e fiducia nel futuro ma anche di grande soddisfazione per quanto già fatto. E ragioni, a quanto pare, ve ne sono in abbondanza. La crescita della nostra compagnia di bandiera avviene nonostante la crisi. Anzi, a dispetto di questa. E Gibson Preziuso Urbaneja, general manager di Alitalia per l’area dei Caraibi e i paesi dell’America Centrale, lo sottolinea con comprensibile soddisfazione. E’ convinto, e così lo afferma con determinazione, che “dove c’è la crisi, lì c’è un’opportunità”.

Ammette che la svalutazione ha provocato, lo scorso anno, una riduzione significativa del traffico dei passeggeri. Un fenomeno del tutto normale, riconosce, che ha obbligato “a essere più reattivi e a studiare nuove azioni e strategie”. – In pochi mesi – spiega Preziuso -, siamo riusciti a recuperare il nostro ‘trend’. Abbiamo lanciato nuove offerte: ‘promotions’ originali. Ciò ci ha permesso di ottenere traffico aggiuntivo a livello nazionale. E poi siamo andati a cercare altri clienti nei paesi vicini: Colombia, Costa Rica, Panamà, Perù… Per quel che riguarda, invece, il traffico dei passeggeri dall’Italia, che pure ha subito una flessione, siamo in contatto con le autorità venezolane di turismo e qualcosa siamo riusciti ad ottenere da alcuni operatori turistici italiani. Confessa che la sensazione di insicurezza nel Paese non aiuta. E ancor meno la nozione di nazione violenta che si ha del Venezuela in Italia.

– Stiamo facendo sforzi per migliorare l’immagine del Paese – afferma -. Ho parlato recentemente con le autorità di Venatur, che è l’ente che gestisce il turismo in Venezuela. Stiamo lavorando in stretta collaborazione con l’Ambasciata del Venezuela in Italia.

Ma non è tutto. Alitalia, pur restando la compagnia di riferimento della nostra Collettività, ha iniziato a proiettarsi con forza anche in seno ad altre comunità ugualmente numerose. In particolare quelle medio-orientali: libanesi, siriane, palestinesi… E’ stata una decisione che “ha permesso un ‘mix di traffico’ un po’ diverso ma assai interessante”. Quindi, dopo numerosi incontri con le maggiori agenzie del Paese, si è riusciti a sviluppare anche un “volume crescente di traffico ‘corporated’”

– Questa diversità di traffico – sostiene con giusta soddisfazione – ci ha fatto crescere come ‘market-share’. Siamo stati creativi e siamo stati premiati. Abbiamo concluso il 2010, un anno assai difficile, in crescita. E questo è motivo di stimolo.

L’ufficio del Direttore generale di Alitalia è spazioso, accogliente. Soprattutto, silenzioso. Da lontano, quasi impercettibile, giunge il mormorio di qualche conversazione nel corridoio o lo squillo di un telefono. I passi dei dipendenti sono smorzati dalla moquette.

Sulla scrivania fogli, cartelle, dossier, brochures – tutto in un invidiabile ordine che rispecchia la mente organizzata del manager – e, naturalmente, l’immancabile ‘portatile’; una laptop che Preziuso tiene d’occhio e, ogni tanto, consulta.

– Come essere competitivi in un mercato che concede ormai spazi assai limitati? La concorrenza non è altrettanto creativa?

– Sono convinto che la concorrenza aiuta tutti – sostiene -. Aiuta perchè obbliga a esplorare nuove strade; a dare risposte inedite al consumatore. Per noi è importante essere onesti con i clienti ed offrire loro un prodotto preciso e adatto alle loro esigenze.

Assicura che Alitalia è l’unico vettore con un volo giornaliero verso Fiumicino e, sottolinea, “con oltre 29 destinazioni in Italia”. Commenta che la compagnia di bandiera “è quella che meglio conosce l’Italia”. Come non credergli?

– Siamo gli specialisti per quanto riguarda l’Italia – insiste -. Ed è per questo che il passeggero che decide di viaggiare verso il nostro Paese, ci preferisce. A Caracas abbiamo rinnovato il personale. Questo, oggi, è costituito in prevalenza da italo-venezolani pronti a soddisfare ogni esigenza, a orientare i clienti. A trovare soluzioni alle difficoltà. Ma – sorride – siamo anche la compagnia aerea specializzata nel Venezuela.

Il segreto del successo di Alitalia, ci confida Preziuso, è da ricercare in una strana – ma forse più che strana interessante – duplicità: conoscenza tanto del territorio italiano come di quello venezolano. Spiega: – Abbiamo stretto accordi di collaborazione con tutte le linee aeree nazionali. Un passeggero che da Puerto Ordaz vuole recarsi a Milano, ha bisogno di un solo biglietto; così anche chi da Roma desidera viaggiare a San Antonio del Táchira. Inoltre, siamo riusciti a stabilire ottimi rapporti con le agenzie di viaggio, piccole e grandi. Sono queste, oggi, tanti nostri uffici in tutto il Paese. Questa è la differenza.

Anche la flotta aerea, nei prossimi mesi, sarà rinnovata. Infatti, il ‘767’ è in ‘fase-out’. In altre parole, nella fase di ‘pre-pensionamento’. Come illustra Preziuso, Alitalia, oggi, nelle rotte intercontinentali vola con il ‘777’ e, per alcune destinazioni, è stato introdotto anche il ‘330’.



Il servizio di post-vendita




Se è vero che la vendita di un sempre maggiore numero di biglietti è l’obiettivo principale di qualunque compagnia aerea, lo è anche che solo un ottimo servizio di post-vendita è in grado di garantire che il passeggero non solo torni a preferire quella linea aerea ma la consigli anche ad amici e conoscenti. D’altronde, non c’è miglior campagna pubblicitaria che il ‘passaparola’ di un cliente soddisfatto.

Fino a poco tempo fa, la denuncia di bagagli smarriti nello scalo romano era assai frequente. Certo, la valigia, poi, veniva trovata e consegnata al suo legittimo proprietario. Ma ciò non evitava all’utente enormi disagi. Cosa è cambiato oggi? Ce lo spiega Preziuso.

– Abbiamo buone notizie – esordisce -. Il tema della post-vendita ci sta particolarmente a cuore. E’ oggi uno degli aspetti più curati. Per questo, l’incidente del bagaglio smarrito si è ridotto alla minima espressione. Perchè? Perchè tra lo scalo romano e Alitalia è nata una ‘partnership’. Assicura che si è riusciti a dotare l’Aeroporto Internazionale di Fiumicino di tecnologie d’avanguardia; quelle tecnologie adeguate e indispensabili per il controllo dei bagagli “dal momento di cui esce dall’aeromobile a quello in cui viene consegnato al passeggero”.

Quello della valigia smarrita è un tipo di inconveniente che si è ridotto anche presso lo scalo di Maiquetia. – Siamo riusciti, con la collaborazione delle autorità aeroportuali, ad avere un maggior controllo dei bagagli – commenta per poi assicurare: – Certamente stiamo migliorando. Curiamo ogni dettaglio, e lo facciamo con particolare scrupolo, dal momento in cui il passeggero decide di volare con noi a quello in cui raggiunge la sua destinazione e gli viene consegnata la valigia.



La polemica alleanza




Un’alleanza che ha dato e che ancora dà tanto di che parlare. Il matrimonio tra Alitalia e Air France è stato celebrato, a suo tempo, tra mille polemiche. Per questo non possiamo esimerci dal chiedere: – Quali sono stati gli aspetti positivi e quali quelli negativi di questa alleanza tra due colossi del cielo? Questi accordi sono generalmente grandi autostrade a doppio senso. E anche nelle migliori autostrade, a volte, si trovano ostacoli: quali sono stati quelli che avete dovuto superare?

– Questa alleanza strategica, per noi, è molto importante – sottolinea immediatamente Preziuso -. Ma lo è anche per Air France e Klm. Non dobbiamo dimenticare che l’Italia è uno dei mercati più importanti del mondo; il quarto in Europa. Quindi per Air France e Klm è rilevante avervi accesso. Per noi, a prescindere dall’aspetto finanziario, è stato significativo dal punto di vista del ‘know-how’. Ora possiamo offrire sistemi, servizi, prodotti comuni. Da questa alleanza guadagniamo tutti. E gli aspetti delicati, quelli difficili? Preziuso non nasconde che ve ne sono. E li individua nell’integrazione di sistemi diversi.

– L’utente, chi viaggia, che vantaggi trae da questa alleanza tra due grandi linee aeree?

– E’ l’aspetto più importante – commenta subito il general manager della nostra compagnia di bandiera -. Al momento, chi più ci guadagna è proprio il cliente. Innanzitutto, stiamo offrendo più destinazioni e servizi simili. Inoltre, possiamo affermare che l’utente ha la possibilità di usufruire di due voli al giorno da Caracas verso il mondo. Se non riesce a viaggiare con Alitalia può sempre farlo con Air France o viceversa. Stiamo guadagnando tutti con la diversità e la complementarietà dei nostri servizi.

Spiega ancora che il matrimonio tra i due vettori “permette anche di incrementare il numero di destinazioni”. E, per illustrare quanta verità ci sia in tale affermazione, porta ad esempio il passeggero che da Caracas desidera recarsi a Shanghai.

– Alitalia – afferma – sta aprendo un volo per Pechino ma non per Shanghai. Il nostro cliente, però, può sempre raggiungere la sua destinazione. Con la stessa tariffa può fare Caracas-Roma, Roma-Parigi e Parigi-Shaghai. Ecco, così riusciamo a offrire qualcosa in più, qualcosa di nuovo.

Mauro Bafile