Giustizia: la maggioranza prende tempo Pd propone una ‘contro-riforma’

ROMA – Sono giorni che il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, assicura che la norma transitoria al processo breve verrà cancellata. Eppure ieri, allo scadere del termine per la presentazione degli emendamenti al progetto di legge, nessuna proposta di modifica viene presentata ufficialmente dal gruppo. Soltanto un deputato pidiellino Salvatore Torrisi firma tre proposte di ‘ritocco’ al testo, ma a titolo personale e non su punti ‘caldi’ della riforma. Quando il capogruppo del Pdl in commissione Giustizia della Camera Enrico Costa, dopo aver passato mezzo pomeriggio chiuso negli uffici della commissione con il collega di partito Francesco Paolo Sisto ‘’per fare il punto sugli emendamenti’’, esce e annuncia di non aver depositato alcuna proposta di modifica, la sorpresa è generale.

– Il relatore e il governo – spiega Costa – possono presentare emendamenti in qualsiasi momento. E quindi saranno loro a depositare eventuali modifiche al testo.
Contattato immediatamente al telefono dai giornalisti, il relatore Maurizio Paniz conferma:
– Ora sono a Belluno, ma domani stesso (oggi, ndr) depositerò la mia proposta per sopprimere la norma transitoria. Io ho solo una parola e se ho detto che la presento, la presento…

Costa però aggiunge un altro tassello al puzzle:
– Non ci sarà solo la soppressione della norma transitoria – assicura – ma anche una rivisitazione complessiva del provvedimento.

La verità, si spiega in ambienti parlamentari del centrodestra, è che il Pdl avrebbe messo a punto un vero e proprio ‘pacchetto’ di emendamenti per rivedere anche altre questioni che riguardano il testo, come ad esempio il rimborso previsto per i ‘processi lumaca’ dalla legge Pinto. Ma tale pacchetto non sarebbe stato consegnato al vaglio dei ‘commissari’ della Giustizia perchè dal Colle – riferiscono i medesimi ambienti- sembra che ci siano delle perplessità.

In attesa di capire meglio le prossime mosse della maggioranza, l’opposizione presenta 266 emendamenti: 114 del Pd, 132 dell’Idv, 14 dell’Udc, 3 di Torrisi, 2 dei ‘Responsabili’ e uno di Fli. La soppressione della norma transitoria la presenta il deputato dell’Udc Lorenzo Ria, parlando genericamente però di ‘processo’ e non di ‘procedimento’. Cosa che potrebbe avere una qualche influenza sul coinvolgimento o meno delle indagini. I Democratici, intanto, non vogliono più sentirsi muovere l’accusa di essere ‘sempre contro’ e così presentano una loro proposta di riforma complessiva della giustizia. Il Csm resta uno solo, ma sull’obbligatorietà dell’ azione penale si apre all’ipotesi di un elenco di priorità. Per quanto riguarda l’azione disciplinare del Csm, poi, si’ ad una sezione distaccata. Ma di riforma delle intercettazioni il Pd non ne vuole sentir parlare.