Test di resistenza in Europa. Merkel ferma le vecchie centrali

BERLINO – La Germania chiude temporaneamente sette reattori, la Russia ordina controlli nel settore dell’energia atomica, la Francia prevede un’imminente “riunione di crisi” sul nucleare e Bruxelles annuncia che tutti i paesi Ue effettueranno test di resistenza sulle rispettive centrali, per verificare se sono in grado di reggere a eventi straordinari quali terremoti, tsunami e attacchi terroristici.
Nel corso di una giornata convulsa, scandita da notizie sempre più allarmanti provenienti dal Giappone, l’Europa corre ai ripari per evitare che un eventuale disastro naturale possa trasformarsi in un vero incubo atomico.


Cosí, mentre in Giappone la valutazione della gravità degli incidenti nucleari è passata da un livello 4 ad un livello 6, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato che la Germania chiuderà immediatamente, per tre mesi, i sette reattori più vecchi del paese, cioè quelli messi in servizio “prima del 1980”. La decisione, che secondo alcuni – come esponenti dell’opposizione e lo scrittore Guenter Grass – è comunque solo una manovra politica in vista delle prossime elezioni regionali, è arrivata dopo un vertice tra la leader conservatrice ed i governatori dei Land che ospitano le centrali. La Merkel ha ribadito che gli eventi in Giappone rappresentano uno “spartiacque per il mondo”, sottolineando che “tutto deve essere controllato, senza tabù”. Per i prossimi 3 mesi, quindi, il settore nucleare tedesco opererà a circa il 50% poiché saranno attivi solo 9 impianti su 17 (oltre ai 7 che verranno fermati, uno è già chiuso per controlli dal 2009).


Il premier russo Vladimir Putin, intanto, ha ordinato all’agenzia atomica nazionale di analizzare la situazione “nel settore atomico russo” e di presentare un resoconto al governo entro un mese. Inoltre, bisognerà “valutare le prospettive” di sviluppo del settore, ha sottolineato.


Da parte sua, il ministro dell’Ecologia e dello Sviluppo sostenibile francese, Nathalie Kosciusco-Morizet, ha detto che una “riunione di crisi” sul nucleare si terrà “appena possibile” in Francia, dove ieri sono iniziati a Parigi i lavori del G8 esteri. Nel frattempo, il governo ha deciso di controllare “tutte le centrali” nucleari del paese, “una a una”. E la Merkel, confermando l’ormai consolidato asse Berlino-Parigi, ha detto di avere concordato con la Francia di portare la questione della politica di sicurezza nucleare anche sul tavolo del G20. La Francia, comunque, ha già avvertito il ministro degli Esteri, Alain Juppé, “non uscirà dal nucleare per i prossimi decenni”.


In ogni caso, tutti i paesi dell’Ue effettueranno, su base volontaria, test di resistenza su tutte le 143 centrali nucleari europee, ha detto Oettinger, aggiungendo che i test potrebbero essere “realizzati nel secondo semestre” 2011 e dovranno includere anche i rischi “da attacchi terroristici”.


Ma il commissario Ue è andato anche oltre: l’Unione europea, ha commentato questa mattina alla tv tedesca Ard, deve chiedersi se può pensare a un futuro senza energia atomica. Poi, dopo la riunione con i ministri Ue e gli esperti di energia nucleare convocata a Bruxelles per la crisi giapponese, ha aggiunto: “Vogliamo un deciso passaggio verso le energie rinnovabili. Entro il 2020 in Europa esse dovranno rappresentare almeno il 33% del mix energetico, ma per gli altri due terzi sono gli stati membri a decidere”.