Grande Inter, che impresa!

MONACO DI BAVIERA – All’Inter non piacciono le cose facili, ma spesso sono imprese come quella realizzata all’Allianz Arena che portano ai grandi successi.

Rimane in corsa la pazza squadra di Leonardo che tiene una bandierina italiana in Europa ribaltando una sentenza che sembrava già scritta dopo lo 0-1 dell’andata e i primi 45’ di una gara che sembrava destinata a finire parecchio male. E invece una ripresa giocata con un grande cuore ha dato ai nerazzurri una qualificazione molto più che meritata dando ancora un altro grande dispiacere al presuntuoso e sprecone Bayern Monaco di Louis Van Gaal. A due minuti dalla fine Goran Pandev scaglia sotto la traversa il pallone che vale il 3-2 finale con cui l’Inter prosegue il suo cammino europeo mettendoci tutto quello che aveva per ribaltare lo svantaggio con cui aveva chiuso il primo tempo.

L’uomo del match è ancora una volta Samuel Eto’o che segna e fa segnare e davvero la definizione di “miglior giocatore del mondo” data da Leonardo sembra tutto fuorché inadeguata. E’ sua la rete che al 4’ sembra dare inizio a una serata positiva per i nerazzurri, sono suoi gli assist per Sneijder ed Eto’o che ribaltano partita e qualificazione. Va dato merito anche a Leonardo di aver capito l’errore di schierare defilato a sinistra Sneijder nel 4-2-3-1 scelto dall’allenatore brasiliano, dopo il forfeit dell’ultimo minuto di capitan Zanetti, colpito da un attacco influenzale. Con troppi giocatori fuori ruolo, l’Inter si illude con il vantaggio iniziale ma poi rischia il tracollo totale.

Il primo colpevole é ancora una volta Julio Cesar che combina una papera ben peggiore di quella combinata all’andata. Il tiro di Robben è centrale ma il portiere se lo fa sfuggire come la più insaponata delle saponette e Gomez ringrazia ancora e ribatte in rete al 21’. Robben fa quello che vuole e Thiago Motta ci capisce pochissimo. è suo il tocco tanto involontario quanto maldestro che libera Muller davanti a Julio Cesar e il 2-1 è cosa fatta al 31’. Ci sono altre due pacifiche palle gol per i bavaresi che prendono un palo clamoroso con Muller e vedono Ribery arrivare tutto solo davanti a Julio Cesar che però stavolta riesce a respingere il mezzo pallonetto del francese.

L’Inter arriva dalle parti di Kraft solo al 39’ con Stankovic che perde il tempo giusto per calciare e poi cade sull’uscita del portiere, ma l’arbitro Proenca lascia correre. Ma è solo un episodio nel nulla offensivo prodotto in 45’ dagli uomini di Leonardo che si affidano solo ed esclusivamente al genio di Eto’o e sperano che il camerunense vinca la partita da solo.

La carta della disperazione nella ripresa ha il nome di Coutinho che prende il posto di Stankovic e Sneijder torna nel suo ruolo più ovvio di trequartista. Le cose funzionano decisamente meglio perché il Bayern non è granché né a difendersi né a gestire la partita. E i bavaresi iniziano ad aver paura perché al 18’ Sneijder pareggia con un gran diagonale sul quale Kraft non arriva.

Van Gaal si copre togliendo Robben per Altintop ma la sua squadra sente tanta pressione e trema sui tiri di Pandev e Sneijder che finiscono fuori non di molto. Ci mette tanto cuore l’Inter ma è sfortunatissima quando Pandev respinge un gran tiro di Sneijder negli ultimi dieci minuti di pura sofferenza per il Bayern che capitola al 43’ dopo l’ennesima giocata di grande intelligenza di Eto’o che serve a Pandev un pallone solo da mettere in rete. E la pazza Inter può continuare a correre in Europa.

La terza volta dell’Inter


ROMA – Otto su 41, e tre volte è toccato all’Inter. Tante sono le rimonte riuscite alle squadre italiane all’estero nelle coppe europee. Una percentuale bassa, non irrisoria, ma comunque un evento raro. Ecco perché il 3-2 conquistato col batticuore e il gol finale di Pandev a Monaco è un’impresa che va sottolineata con enfasi. I campioni d’Europa e del mondo hanno dato l’ennesima dimostrazione del loro carattere e per Leonardo è certamente un fiore all’occhiello. Protagonista regina delle imprese in trasferta è sempre l’Inter.
Il 3-2 a Monaco di ieri che ribalta lo 0-1 dell’andata è il terzo gioiello di una storia europea sontuosa e viene dopo le imprese realizzate in coppa Uefa:, contro i finlandesi del Turun Palloseura (0-1 a Milano, 2-0 in Finlandia nel 1987/88) e contro il Lione (1-2 a Milano, 3-1 a Lione nel 1997/98, quando poi i nerazzurri avrebbero vinto la coppa in finale sulla Lazio, 3-0 a Parigi).

Una volta per ciascuna miracolo riuscito a Milan (3-4 e 4-1 sul Saarbrucken nella coppa Campioni 1955/56), Parma (0-1 e 2-0 dopo over-time nella supercoppa europea tutta italiana 1994 contro il Milan), Roma (1-2 e 3-1 dopo over-time sul Norimberga nella coppa Uefa 1988/89), Sampdoria (reciproco 1-0 esterno e qualificazione ai rigori sul Porto nella coppa Coppe 1994/95) ed Udinese (0-1 e 2-1 sul Bayer Leverkusen nella coppa Uefa 1999/00).

In particolare, in coppa Campioni-Champions League, l’unica impresa prima di quella di ieri dell’Inter era stata quella del Milan. Tra le rimonte clamorose quando le italiane hanno invece giocato in casa il ritorno dopo il tracollo esterno all’andata, sopra tutte si citano quelle della Roma nella coppa Campioni 1983/84 (da 0-2 a 3-0 sul Dundee United) e del Parma nella coppa Coppe 1995/96 (da 0-3 a 4-0 contro gli svedesi dell’Halmstad). Ma l’impresa dell’Inter è sicuramente la più importante e resterà nella storia delle coppe europee.