Nucleare, il mondo dubita. Italia: «Nessun passo indietro»

BRUXELLES – «E’ inimmaginabile tornare indietro su un percorso già attivato». E’ quanto ha dichiarato a proposito del programma nucleare italiano il ministro allo Sviluppo economico Paolo Romani, al termine dell’incontro straordinario con i ministri dell’Energia dei Ventisette convocato a Bruxelles dal commissario Ue Guenther Oettinger dopo i problemi verificatisi in Giappone alla centrale di Fukushima.


Al termine dell’incontro il ministro ha reso noto che «non saranno spente le centrali nucleari di nuova generazione in Europa». E sulla sicurezza degli impianti «è fondamentale un coordinamento europeo». Inoltre, ha reso noto Romani, si sta delineando un consenso tra i 27 su eventuali stress test sulle centrali nucleari europee, ma la questione verrà discussa ancora lunedì prossimo a Bruxelles.


Su questo punto, ha spiegato Oettinger, «c’è stato un accordo generale». «Nessuno ha parlato contro la proposta degli stress test» proposti inizialmente dall’Austria, ha sottolineato il commissario che ha definito quanto accaduto a Fukushima «un’apocalisse». Gli stress test Ue dovrebbero verificare la tenuta delle centrali nucleari in caso di terremoto, maremoto e attacco terroristico.


In Italia, dunque, il governo pare andare avanti sul programma nucleare. E le opposizioni si preparano a dare battaglia. L’esecutivo, ha assicurato da parte sua il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, non prenderà mai decisioni che possano mettere a rischio salute e sicurezza dei cittadini.
– A noi sta a cuore l’indipendenza energetica dell’Italia, ma prima e di più – ha poi assicurato Prestigiacomo – sta a cuore la salute e la sicurezza dei cittadini e non sarà mai assunta alcuna decisione che possa metterle a rischio. Il Governo non è né cieco né sordo rispetto alle notizie che giungono da Tokyo, ed è evidente – ha detto il ministro – che la nostra scelta di rientrare nel nucleare ci induce ulteriore attenzione, assieme all’esigenza di una piena trasparenza su quanto sta accadendo.


Fermo il no di Idv.
– Noi abbiamo proposto un referendum, ci auguriamo che i cittadini vadano in massa a dire no al nucleare – ha detto il leader di Idv Antonio Di Pietro.


Il Pd porterà la questione al question time della Camera. A rispondere dovrebbe essere il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Sulle centrali nucleari «chiediamo che si fermi ogni iniziativa, e lo faremo anche con una mozione, perché su questo fronte ci vogliono informazione e responsabilità», ha detto Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd. La mozione potrebbe essere discussa in aula il 24 marzo.
– Non pretendo che il governo dica quello che dice il Pd, che è contrario al piano sul nucleare, ma pretendo che il governo dica: bisogna riflettere, così stanno facendo gli altri Paesi – ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani.


Pier Ferdinando Casini non chiude la porta.
– Bisogna essere seri, non si può cambiare opinione a seconda di eventi pur drammatici come quelli del Giappone – ha detto il leader Udc.
Interviene anche l’ad di Enel Fulvio Conti.


. Certo continuiamo ad essere impegnati nel programma nucleare italiano – ha confermato Conti, in occasione della presentazione dei risultati 2010 e del piano industriale 2011-2015. Conti spiega che si tratta «di un programma a lungo termine». Mentre il leader di Confindustria Emma Marcegaglia invita a «non agire in modo emotivo come l’Italia ha già fatto in passato».


In pieno allarme nucleare in Giappone, tutto il mondo si interroga sul futuro di questa tecnologia. La Germania ha fermato l’attività nelle sue sette centrali nucleari più vecchie – ha annunciato oggi il cancelliere tedesco Angela Merkel – e ha avviato controlli di sicurezza sulle altre dieci in funzione.
Sul nucleare serve un dibattito, ma dire ai francesi che rinunceremo all’atomo è una bugia. Il ministro degli Esteri Alain Juppè ha riassunto così la posizione di Parigi. L’incidente nucleare in Giappone non influenzerà neanche la politica energetica della Spagna.


Al contrario, una revisione «della situazione attuale del settore nucleare russo e una analisi dei piani di sviluppo futuro» è stata chiesta dal primo ministro russo Vladimir Putin.