Caso Ruby, «Prostituzione minorile da settembre 2009»

MILANO – La Procura di Milano ha chiuso le indagini a carico di Nicole Minetti,Emilio Fede e Lele Mora indagati nell’ambito del caso Ruby. Un atto, notificato ieri, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. I tre rispondono di induzione e favoreggiamento della prostituzione (dagli inizi del 2009 fino al gennaio 2011) e di prostituzione minorile della giovane Ruby Karima dal settembre 2009 al maggio 2010. Secondo la procura i tre indagati avrebbero commesso i reati contestati dall’inizio del 2009 fino al gennaio 2011.


Si ‘dilatano’ dunque i tempi dei reati contestati dai pm. Evidentemente gli inquirenti ritengono che ci sia stata una ‘gestione’ della giovane marocchina iniziata molto tempo prima della famosa cena ad Arcore del 14 febbraio 2010. E cioè nel settembre 2009, quando la ragazza aveva ancora 16 anni. Nello stesso periodo il direttore del Tg4 conobbe la minorenne durante un concorso di bellezza a Taormina.


Secondo quanto hanno ricostruito i magistrati milanesi, sono tredici gli incontri avvenuti ad Arcore tra Silvio Berlusconi e Ruby-Karima. Si tratta di incontri avvenuti il 14, il 20, il 21, il 27 e 28 febbraio 2010, il 9 marzo successivo, il 4, il 5, il 24, il 25, il 26 aprile e l’1 e 2 maggio 2010.


«L’ipotesi che vi siano stati addirittura tredici incontri di natura sessuale fra il presidente Berlusconi e Karima El Mahroug è totalmente fuori da ogni realtaà» specifica in una nota Niccolò Ghedini, avvocato del premier Silvio Berlusconi. «Si tratta -aggiunge- di ricostruzioni fattuali, illogiche, inverosimili e che non potranno che dimostrarsi inesistenti al primo vaglio processuale».


A Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora, i magistrati milanesi contestano il favoreggiamento della prostituzione di 33 ragazze. I magistrati hanno stralciato invece la posizione di altri tre indagati definiti ‘minori’. Si tratta dell’autista e di un collaboratore di Lele Mora e dell’agente di una delle ragazze ospite delle serata a villa San Martino.


I magistrati poi ‘spiegano’ in cosa consisteva il famoso ‘bunga-bunga’: serate ad Arcore in cui le ragazze coinvolte «si esibivano in mascheramenti, spogliarelli e balletti erotici, toccandosi reciprocamente, ovvero toccando e facendosi toccare nelle parti intime da Silvio Berlusconi».


Nell’avviso di conclusione delle indagini, i pm sintetizzano le varie fasi delle serate a Villa San Martino. «Una prima fase prevedeva una cena». La seconda fase, il ‘bunga bunga’. «Una terza fase, a fine serata» consisteva «nella scelta, da parte di Silvio Berlusconi, di una o più ragazze con cui intrattenersi per la notte in rapporti intimi, persone alle quali venivano erogate somme di denaro e altre utilità ulteriori rispetto a quelle consegnate alle altre partecipanti».


Era Lele Mora, a volte con Emilio Fede, a individuare e selezionare «giovani donne disposte a prostituirsi presso la residenza in Arcore di Silvio Berlusconi, individuandole anche tra le ragazze legate per motivi professionali all’agenzia operante nel mondo dello spettacolo dal medesimo gestita» scrivono i magistrati milanesi nell’avviso di conclusione delle indagini. L’agente dei vip, inoltre, sostengono i pm «organizzava in alcune occasioni l’accompagnamento da Milano ad Arcore di alcune delle partecipanti alle serate mettendo a disposizione le proprie auto, inducendo e favorendo l’attività di prostituzione».


Alla Minetti invece, sempre secondo i magistrati milanesi, spettava il compito di gestire «la sistematica erogazione di corrispettivi per l’attività di prostituzione svolta» a molte delle ragazze, ospiti delle serate organizzate a villa san Martino. Le ragazze, venivano pagate attraverso «la concessione in comodato d’uso di alcune abitazioni, ubicate a Milano 2 via Olgettina numero 65, nonche’ in contributi economici… corrisposti, previo assenso di Silvio Berlusconi, per il tramite del suo fiduciario Giuseppe Spinelli». Sempre Nicole Minetti, sostengono poi gli inquirenti «organizzava in alcune occasioni l’accompagnamento da Milano ad Arcore di alcune delle partecipanti alle serate, mettendo a disposizione le proprie auto».


Sul fronte politico e parlamentare intanto, l’appuntamento è per questra mattina, quando in Giunta per le Autorizzazioni della Camera riprenderà la discussione sulla richiesta presentata dai capigruppo di Pdl, Lega ed Iniziativa responsabile di sollevare il conflitto di attribuzioni nei confronti della Procura della Repubblica e del gip di Milano a proposito del caso Ruby, che vede il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi imputato per corruzione e prostituzione minorile. Secondo il centrodestra infatti la materia sarebbe di competenza del Tribunale dei ministri, come stabilito dall’Aula di Montecitorio al momento di restituire gli atti ai magistrati che avevano chiesto l’autorizzazione a perquisire uffici di pertinenza del premier. All’orizzonte si profila dunque un nuovo duello tra maggioranza e opposizione.