È catastrofe nucleare. Oltre 20 mila vittime

TOYOHASHI – Il Giappone alle prese con l’incubo nucleare deve fare i conti anche con una gravissima crisi umanitaria, con migliaia di sfollati intrappolati nel nord-est, la zona più colpita dal terremoto e dallo tsunami di venerdì scorso, con poco cibo e senza riscaldamento mentre infuria una fitta nevicata.
Col passare delle ore aumenta anche drammaticamente il bilancio delle vittime e dei dispersi, che sono almeno 20 mila nella prefettura nord-orientale di Miyagi.


“Non sappiamo dove mettere i morti”, ha detto il vice sindaco di Ishinomaki, nella prefettura di Sendai. Un bilancio drammatico probabilmente destinato ad aumentare nei prossimi giorni, quando i soccorritori raggiungeranno tutte le zone disastrate. Almeno 100 mila i bambini sfollati, secondo una stima di Save the Children.


Prosegue intanto senza soste nonostante la neve la corsa per spegnere i reattori della centrale di Fukushima. Impegnati in una disperata lotta contro il tempo per evitare un disastro nucleare, i tecnici giapponesi hanno messo in campo elicotteri e cannoni ad acqua nel tentativo di raffreddare i reattori della centrale investita dallo tsunami. A più riprese, un elicottero CH-47 Chinhook delle Forze di autodifesa, l’esercito giapponese, ha sorvolato il reattore n.3 della centrale portando appeso ai suoi pattini un enorme contenitore rosso pieno d’acqua.


Le radiazioni che provenivano dalla centrale erano però troppo forti e i piloti, esposti ad un grave rischio di contaminazione, hanno dovuto rinunciare e rientrare alla base. Per questo motivo, gli Stati Uniti hanno messo a disposizione in serata un drone, un aereo telecomandato da terra, per ispezionare la centrale senza rischi. La battaglia di Fukushima è proseguita con i cannoni ad acqua della polizia, che sono stati schierati davanti ad un altro dei reattori in pericolo, il n.4, per sparare bordate di acqua nella speranza di raffreddarlo. Non è chiaro quali siano stati i risultati del cannoneggiamento.


La decisione di inviare gli elicotteri è stata presa dal governo di Tokyo dopo molte esitazioni dovute all’incertezza dei risultati e al grande rischio al quale vengono esposti i piloti. Gli esperti ritengono che la misura sia frutto della disperazione alla quale sono ridotte le autorità.


La giornata di ieri sul fronte dei reattori giapponesi è cominciata male, con una nuovo incendio al reattore numero 4. In un primo momento, il portavoce del governo Yukio Edano aveva detto che si trattava di vapore prodotto dal surriscaldamento dell’acqua di uno dei sistemi di raffreddamento. Il portavoce ha sostenuto che i livelli di radioattività nella centrale sono estremamente variabili. Ieri in mattinata, la centrale ha dovuto essere evacuata da tutti i lavoratori – un ‘gruppo di fuoco’ di 50 persone – che ancora operano all’interno della centrale dopo altre 750 persone sono state evacuate. In seguito i livelli sono notevolmente scesi e i tecnici sono tornati al lavoro.


Ieri durante la serata, in una conferenza stampa, Edano ha sostenuto che la radioattività è scemata nell’area di esclusione di 30 chilometri intorno alla centrale. ‘’La gente non correrebbe un pericolo immediato se uscisse con questi livelli…voglio che questo si capisca” ha detto. I circa 140mila residenti dell’ area sono stati comunque invitati a non uscire dalle loro case e a non aprire le finestre.


Un funzionario della società che gestisce la centrale, la Tepco, ha affermato che la ‘’priorità’’ è la situazione nel reattore n.3, mentre quella nel reattore n.4 ‘’non è buona”. Segni di surriscaldamento sono stati rilevati anche nei reattori n.5 e n,6, e la situazione rimane estremamente volatile in tutta la centrale. Al problema della temuta fusione dei noccioli dei reattori se ne è aggiunto un altro, quello del surriscaldamento dell’acqua nelle vasche dove vengono conservate le barre di uranio arricchito usate, che hanno perso la capacità di produrre una fissione nucleare ma che rimangono fortemente radioattivi per un lungo periodo prima di esaurirsi. Il vapore rilasciato dall’acqua incandescente potrebbe seminare particelle radioattive direttamente nell’ atmosfera. Operai stanno lavorando per togliere dalla strada i detriti in modo da permettere ai mezzi dei pompieri di raggiungere la centrale e unirsi agli sforzi per riprendere il controllo di una situazione che, a cinque giorni dalla doppia tragedia del terremoto e dello tsunami, sembra essere sfuggita di mano.