L’Onu approva l’intervento militare. Gheddafi: “Possibile attacco nel Mediterraneo”

TRIPOLI – Un attacco straniero alla Libia avrebbe la conseguenza di mettere in pericolo il traffico aereo e marittimo nel Mediterraneo ed esporre l’aerea a rischi di breve e lungo periodo. Lo ha annunciato ieri in televisione il ministero della Difesa di Tripoli.
Il comunicato dice che la Libia risponderà con attacchi ad obiettivi civili e militari, se il Paese sarà aggredito da forze straniere.


“Qualsiasi attacco straniero alla Libia esporrà tutto il traffico aereo e marittimo nel Mar Mediterraneo al pericolo e (strutture) civili e militari diventeranno obiettivo del contrattacco libico”, dice il comunicato.
“Il bacino del Mediterraneo sarà in pericolo non solo nel breve, ma anche nel lungo periodo”.
Sempre ieri gli Stati Uniti, con un repentino cambio di toni, hanno voluto che le Nazioni unite autorizzassero non solo una no-fly zone per aiutare i ribelli libici, ma anche raid aerei contro i carri armati e l’artiglieria pesante delle forze fedeli a Muammar Gheddafi.


Il cambio di rotta verso l’azione militare giunge dopo un vasto dibattito interno all’amministrazione Obama su come impedire a Gheddafi di stroncare la ribellione che ha fatto vacillare il suo trentennale regime.
L’avanzata sul terreno di Gheddafi spinge la diplomazia internazionale ad accelerare i tempi: il Consiglio di Sicurezza ha approvato l’intervento militare in Libia. Gli Stati Uniti difendono ormai l’opzione della no fly zone per contrastare i bombardamenti del regime contro la popolazione civile.


Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione che autorizza la ‘No fly zone’ sulla Libia e ulteriori misure per proteggere la popolazione civile (la numero 1973). La risoluzione e’ stata approvata con il voto favorevole di dieci Paesi: Francia, Gran Bretagna, Usa, Bosnia, Gabon, Nigeria, Sudafrica, Portogallo, Colombia e Libano. Si sono astenute Russia, Cina, Germania, Brasile e India.
L’ambasciatore francese all’Onu ha detto di «non voler iniziare a scommettere su chi dirà no alla risoluzione, ma ci saranno delle sorprese» al voto della risoluzione per bloccare gli aerei di Muammar Gheddafi. Fonti diplomatiche che hanno assistito ai negoziati hanno detto che Russia e Cina, che hanno potere di veto, potrebbero astenersi (la risoluzione avrebbe comunque luce verde). Secondo le fonti, l’India potrebbe astenersi o votare “no”.


Gli Usa cercheranno inoltre di avere l’autorizzazione dell’Onu per altre azioni, come quella di dirottare i beni congelati a Gheddafi verso i ribelli per permettere loro di comprare armi e un inasprimento dell’embargo sulle armi verso il governo di Tripoli.